John Lennon. A quasi 40 anni dalla sua morte viene respinta al suo assassino la richiesta di libertà condizionata per l’undicesima volta
8 Dicembre 1980. Una data che verrà ricordata per sempre. John Lennon si trovava a New York, stava rincasando dopo aver trascorso la giornata al Record Plant Studio. Mentre stava salendo i gradini del Dakota Building sulla 72ª strada, nell’Upper West Side a New York, Mark David Chapman, un ragazzo di 25 anni, gli sparò cinque colpi di pistola esclamando: «Hey, Mr. Lennon». Quattro di essi andarono a segno, uno gli trapassò l’aorta. Lennon ebbe il tempo solo di dire: «I was shot…» (Mi hanno sparato). Fu dichiarato morto alle 23:15 . Si spense in questo tragico modo davanti agli occhi della moglie, Yoko Ono.
A distanza di 40 anni, il suo assassino ha richiesto per l’ennesima volta (l’undicesima) il permesso di libertà condizionata. E’ stata negata. Chapman adesso ha 65 anni, è stato interrogato il 19 agosto per verificare se ci fossero i presupposti per concedergli dei benefici. Dovrà attendere altri due anni per poter fare ulteriore domanda per la condizionale.
La Commissione esaminatrice non ha reso note le motivazioni del suo rifiuto.
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John Lennon. Si teme per la vita del suo assassino
La vedova di John Lennon, Yoko Ono, si è sempre detta contraria a concedere permessi a Mark David Chapman. La paura è che l’uomo non abbia fatto il giusto percorso di riabilitazione e che possa rivalersi sui figlio dell’ex Beatles, Julian e Sean.
L’altro timore è che i fan di Lennon, ancora colmi di risentimento dopo 40 anni, possano accanirsi contro il suo assassino per rabbia, vendetta o peggio ancora, spinti dalle stesse motivazioni che portarono Chapman all’omicidio: il desiderio di diventare famosi.
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Lennon avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 9 ottobre.
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