Il sindaco della città del Viterbese lancia una nuova ordinanza che disciplina l’uso della mascherina. Vietata all’aperto e al chiuso, salvo assembramenti
Multa per chi indossa la mascherina senza necessità. È questa la nuova ordinanza che vige a Sutri, la città del viterbese amministrata dal sindaco Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte ha firmato l’ordinanza che vieta l’uso del dispositivo sia all’aperto che al chiuso, dalle 18 alle 6, eccetto casi di assembramento.
Una disposizione che “corregge” quella emanata dal governo e il motivo per Sgarbi è chiarissimo: “solo ladri e terroristi si mascherano il volto”.
Il sindaco e la sua giunta si appellano all’obbligo della mascherina dalle 18 alle 6 del mattino imposto dal Dpcm del 16 agosto che, secondo l’amministrazione, “tutela dal rischio discoteche e non dalla convivialità, che impone di stare a tavola e mangiare senza mascherina”.
Una disposizione sui generis quella dettata da Sgarbi e i suoi che si arricchisce di una specifica che non va affatto sottovalutata, anzi. Per i cittadini che non seguiranno l’ordinanza comunale, portando comunque la mascherina nella fascia orario incriminata, arriveranno le multe.
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Mascherina, l’ordinanza di Sgarbi: ecco perché dice no alla mascherina
Il sindaco Sgarbi nella nota a corredo della sua ordinanza che ha fatto subito scalpore ha spiegato con precisione i motivi della sua decisione. Tutto a norma di legge. Ci si appella a quella 533/1977 in materia di Ordine Pubblico che all’articolo 2 prevede che non ci si possa mascherare in volto.
Secondo questa legge, infatti, è vietato l’uso di caschi protettivi e di qualsiasi altro mezzo che non rende facile il riconoscimento della persona nei luoghi pubblici o all’aperto, senza giustificato motivo.
“D’altra parte – osserva Sgarbi – l’uso della mascherina in luoghi pubblici, salvo che per il personale dipendente, appare in evidente contrasto con il tempo dedicato alla nutrizione che prevede di assumere il cibo senza mascherina” ha osservato e spiegato il critico d’arte.
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Sgarbi ha concluso puntualizzando che è alquanto contraddittorio alzarsi da tavola e mettersi la mascherina dopo aver mangiato senza. “Si tratta di forme ridicole di ostentazione – ha ribadito – che nulla hanno a che fare con le esigenze sanitarie”.
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