Delitto patricida a Spadafora, a pochi chilometri da Messina. Un testimone ipotizza le motivazioi che hanno spinto un 20enne ad uccidere il proprio genitore
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La comunità dei comuni gettonati per la stagione estiva della riviera tirrenica del comune di Messina non aveva ancora fatto in tempo a riprendersi dalla scomparsa di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, allontanatisi da Venetico, che già deve affrontare un nuovo impressionante dolore.
Proprio nel comune limitrofo, Spadafora, si è consumato un atroce delitto. Gabriele Mollica, 20 anni, ha ucciso nel sonno con 23 coltellate il padre Pierluigi, 59 anni, imprenditore editoriale (fondatore della testata Tempostretto) e presidente della squadra di basket San Matteo, dirigente della Federbasket.
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Delitto patricida. Un parente ha sentito tutto
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Un nipote della vittima, cugino dell’omicida, residente in prossimità della loro abitazione, ha dichiarato: “Vivo nella villetta accanto. Mi sono svegliato all’improvviso perchè ho sentito le grida di mio zio. Quando sono arrivato era già in un lago di sangue.”
E’ stato proprio lui a chiamare carabinieri e i soccorsi, purtroppo non c’è stato niente da fare. Ha ovviamente chiesto spiegazioni al cugino riguardo l’orribile gesto commesso. Sotto shock ha detto: “Non è quello che ho fatto io ma quello che ha fatto lui.”
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Il testimone ha continuato adducendo la causa dell’omicidio: “Mio cugino Gabriele non ha mai accettato che mio zio avesse lasciato la moglie e avesse trovato una nuova compagna. Non sopportava che la donna stesse in casa insieme a loro. Non si sedeva mai a tavola con lei e con il padre. Veniva a mangiare da noi o da altri parenti.”
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