Riaperte alcune scuole per recupero insufficienze: banco di prova in attesa del 14 settembre

In data odierna a Milano alcune scuole superiori hanno riaperto le porte per consentire il recupero di eventuali insufficienza maturate da alcuni alunni.

Scuola
(Getty Images)

Nella giornata di oggi alcune scuole superiori di Milano hanno riaperto le proprie porte a tutti quegli studenti che a fine anno scolastico hanno maturato insufficienze in alcune materie. Ciò al fine di consentirgli di superare l’anno ed accedere a quello successivo.

Fino al 14 settembre, data in cui ripartiranno a livello nazionale le lezioni all’interno delle scuole, sarà un periodo nelle more del quale potrà valutarsi l’efficacia delle misure assunte per prevenire i contagi da Covid-19 tra i banchi.

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Milano, scuole superiori riaperte per recupero insufficienze: primo test su tenuta misure anti-Covid

Sarà un banco di prova in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico che dovrebbe vedere gli studenti rientrare ufficialmente in aula il 14 settembre. Un primo test, dunque, per vagliare la tenuta delle misure anti contagio in vista della totale riapertura. Al momento ad essere aperti sono solo alcuni istituti di scuola media superiore, ciò al fine di consentire agli alunni di recuperare eventuali insufficienze e per completare i programmi di studio. L’accesso, oggi, è stato limitato ad una ristretta cerchia di alunni eppure all’atto pratico tale apertura potrebbe già consentire di vagliare possibili criticità nonché valutare contromosse.

Milano, le precauzioni adottate dai vari istituti

L’Istituto Vittorini di Milano ha deciso di comporre gruppi formati da un massimo di quattordici alunni i quali a loro volta verranno divisi in base alla materia che devono recuperare. In tutto, riporta Il Corriere della Sera, in data odierna erano presenti 300 studenti i quali sono giunti all’ingresso scaglionati, sì da evitare assembramenti.

Anche la scuola Leonardo Da Vinci, ha scelto le proprie misure. Ai docenti, infatti, è stato assegnato un limitato gruppo di ragazzi che saranno divisi per classe. Ciò anche quando si trattasse di una sola singola persona.

Il Liceo Volta ha aperto le sue porte alle otto e mezza a ben 800 alunni. Per consentire uno svolgimento delle lezioni in massima sicurezza il dirigente dell’Istituto ha stabilito anche qui le classi saranno suddivise in gruppetti. Questi ultimi, però, non saranno presenti quotidianamente ma a giorni alternati. Ciò al fine di evitare ogni sorta di assembramento.

A slittare a mercoledì la riapertura del Carlo Cattaneo il quale adotterà due fasce orarie per lo svolgimento delle lezioni. Il primo con inizio alle 8:30 il secondo, invece, alle 11. Il fine è quello di eliminare la didattica a distanza e permettere agli alunni di poter in tutta normalità, riporta Il Corriere, assistere alle lezioni in presenza. Stando a quanto riferito dalla dirigente dell’Istituto Maria Rizzuto, gli studenti che hanno riportato insufficienze in alcune materie sono stati coloro i quali hanno riscontrato maggiori difficoltà con la DaD. La Preside del Cattaneo ha inoltre aggiunto che per alcune materie non è stato possibile attivare corsi. Circostanza dovuta a carenza di personale nel corpo docente.

Soltanto ieri, infatti, all’Istituto è pervenuta l’assegnazione dell’organico aggiuntivo, spiega Il Corriere della Sera. Solo nell’hinterland milanese è previsto l’arrivo di 700 insegnanti di ogni ordine e grado, eccezion fatta per le Università. Ciò si traduce in una copertura quasi totale dei presidi. A spiegarlo l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. Settecento sarà anche il numero delle unità di collaboratori in procinto di iniziare il proprio incarico.

Riapertura scuole: la proposta del Sindacato dei medici

Si avvicina, dunque, il giorno di riapertura delle scuole. E proprio sul punto il dibattito si fa sempre più caldo. L’unico intento è quello di consentire un inizio di un nuovo anno scolastico in totale sicurezza. L’obbiettivo del Governo è garantire un’assenza di rischio di contagi tra i banchi.

Sul punto si è espressa anche l’associazione di categoria che tutela i medici della Regione Lombardia. La richiesta sindacale è quella di avallare la proposta di inserire, spiega Il Corriere della Sera, ben 3mila medici attualmente precari all’interno della scuole. Ciò però a tempo indeterminato e non fino alla cessata emergenza.

A spiegare le modalità della proposta Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici. “Si potrebbe far ricorso ai cosiddetti “camici grigi”. Questi ultimi – ha affermato a Il Corriere della Serasono quei dottori che non hanno conseguito una specializzazione per mancanza di posti. Il medico scolastico avrebbe due compiti: l’educazione sanitaria, e quella di controllo. Lavorerebbe in collaborazione con medici specialisti e pediatri”.

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Bisognerà, dunque, attendere il 14 settembre per vedere riaperte le scuole e ciò dovrà avvenire nella massima sicurezza sia per gli alunni che per gli insegnanti.

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