Attentato a Charlie Hebdo, al via il processo e spuntano di nuovo le vignette

Parte oggi, 2 settembre, il processo per l’attentato a Charlie Hebdo, il giornale satirico accusato di essere contro l’Islam

Charlie Hebdo
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Parte oggi, 2 settembre, il processo per l’attentato in Francia alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Era il 7 gennaio 2015 quando a Parigi si consumò la strage nella redazione del giornale. 12 le persone che persero la vita.

Un atto molto atteso per dei fatti di cronaca che hanno scosso il mondo intero, in cui gli attentati terroristici seminarono il panico. Il processo riguarderà anche gli altri due attacchi fatti due giorni dopo l’attentato a Charlie Hebdo: la sparatoria a Montrouge, nel sud di Parigi in cui fu uccisa una poliziotta e l’attentato a un supermercato Hypercacher dove vennero uccise altre 4 persone.

Tre attentati in pochissimi giorni che si attestano come i più gravi atti terroristici avvenuti a Parigi negli ultimi anni insieme alla strage del Bataclan, avvenuta solo qualche mese dopo, nel novembre 2015.

Gli imputati che dovranno comparire oggi a processo sono 14: 13 uomini e una donna, tutti accusati di avere fornito sia le armi ai terroristi che appoggio logistico. Quello di oggi sarà solo l’inizio per un capitolo che ì durerà diverse settimane. Tutte le udienze saranno filmate.

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Attentato a Charlie Hebdo, di nuovo le vignette su Maometto

E Charlie Hebdo, accusata di essere contro Maometto per via delle sue vignette satiriche, non si è di certo fermata. Dopo l’attentato è tornata a lavoro e, per l’inizio del processo, ha ripubblicato in un numero speciale alcune vignette sull’Islam e su Maometto.

Di nuovo in prima pagina quei disegni satirici che avevano attirato molto critiche anche dei musulmani più integralisti.

La redazione del giornale ha spiegato a Le Monde che dopo l’attentato avevano ricevuto molte richieste per la ripubblicazione delle vignette “contro” Maometto ma la risposta era stata da parte del giornale sempre la stessa: no. Non c’erano delle buone ragioni per farlo.

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Charlie Hebdo
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Ora, invece, con l’inizio del processo, ha fatto sapere la redazione, è sembrato “indispensabile” renderle ancora note.

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