E’ morto Philippe Daverio. Si è spento all’età di 70 anni a Milano il celebre storico dell’arte e personaggio televisivo, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano
Ne ha dato notizia oggi sulle pagine dell’ANSA, la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah: “Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte”
Se ne va così Philippe Daverio, storico dell’arte, docente, saggista, ex assessore alla Cultura del comune di Milano ( nella giunta Formentini ), personaggio televisivo. Si è spento all’età di 70 anni all’istituto dei Tumori del capoluogo lombardo; ne avrebbe compiuti 71 il prossimo 17 ottobre.
Studiò economia e commercio alla Bocconi senza mai laurearsi. Egli stesso disse: “Io non sono dottore perché non mi sono laureato, ero iscritto alla Bocconi ma in quegli anni si andava all’università per studiare e non per prendere un pezzo di carta.”
Aprì la sua prima galleria d’arte che portava il suo nome nel 1975, la “Galleria Philippe Daverio”, in via Monte Napoleone 6 a Milano. Replica nel 1986 a New York dove viene inaugurata la “Philippe Daverio Gallery”, specializzata nelle espressioni culturali del XX secolo. Nel 1989 apre sempre a Milano una seconda galleria di arte contemporanea.
Ha insegnato storia dell’arte presso la IULM, e storia del design presso il Politecnico di Milano, e fino al 2016 ha ricoperto l’incarico di professore ordinario di disegno industriale presso l’Università degli Studi di Palermo.
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Philippe Daverio e quella polemica mai dimenticata
L’anno scorso è stato protagonista di una polemica dovuta ad una caduta di stile nei confronti della Regione Sicilia. Durante la trasmissione il Borgo dei Borghi, viene incoronato comune vincitore Bobbio, in Emilia Romagna, paese di cui Daverio (giurato della trasmissione) aveva la cittadinanza onoraria. Il secondo classificato era il comune di Palazzolo Acreide, provincia di Siracusa, i cui cittadini hanno giustamente mostrato perplessità per il risultato finale della competizione.
Le parole di Daverio furono le seguenti: “Il siciliano è convinto di essere al centro del mondo e quindi per loro tutto ciò che non è Sicilia è quasi intollerabile. Non accetterei la cittadinanza onoraria di Palazzolo perché non amo la Sicilia, avrò il diritto di dirlo. Mi piace il foie gras, bevo champagne e mi piace Bobbio. Non ci torno in Sicilia mi hanno spaventato, io ho paura della Sicilia. Sa perché non mi piace il cannolo? Perché ha la forma della canna mozza.”
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Giunsero poi le scuse che seppero tanto di voler mettere una toppa ad un buco ormai divenuto una voragine.
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