Gli Stati Uniti si tirano indietro dalla sfida globale per arrivare alla distribuzione del vaccino anti-Covid nel mondo. Tutta colpa dell’Oms
Gli Stati Uniti correranno da soli per vincere la sfida contro il coronavirus arrivando a confezionare un vaccino che sia efficace il prima possibile. Una corsa singola quella del Paese guidato da Trump che continuerà a lavorare per sviluppare, produrre e distribuire il vaccino anti-Covid senza essere vincolato da agenzie “influenzate dalla corrotta Organizzazione mondiale della Sanità e dalla Cina”.
Questo il messaggio chiaro lanciato ieri in serata dalla Casa Bianca che dopo essere uscita dall’Organizzazione mondiale della Sanità accusandola di aver coperto l’insabbiamento dell’epidemia da parte della Cina, non collaborerà agli sforzi globali per sconfiggere il virus. Ancora tanto lavoro ma tutto in autonomia e in collaborazione con i propri partner ha fatto sapere la Casa Bianca.
Tutto questo perché Trump è fermamente convinto che gli States abbiano diversi e anche sufficienti possibili vaccini, che si candidano ad essere in una fase avanzata, per poter correre da soli nella corsa che oggi rappresenta la sfida più ardua e che rientra pienamente nella sua visione dell’America first.
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Vaccino, 170 Paesi per la corsa mondiale e bufera in Usa per l’iter
Gli Stati Uniti ovviamente non sono i soli che stanno lavorando al vaccino. Si tratta di oltre 170 Paesi che partecipano alla Covid-19 Vaccines Global Access (Covax) Facility, un progetto che punta a rendere più veloci le procedure per l’ottenimento del vaccino, assicurando a tutti i Paesi le dosi necessarie.
Il progetto è guidato dall’Oms, dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations e da Gavi Alliance, la fondazione legata a Bill Gates. A sostenerlo anche alcuni degli storici e tradizionali alleati degli Usa, come Giappone, Germania e Commissione europea.
Nel mentre però impazzano le polemiche negli States in merito alle dichiarazioni arrivate negli scorsi giorni da parte di Stephen Hahn il commissario della Food and Drug Administration (Fda) americana che pare sia disposta a dare il via libera al vaccino contro il coronavirus anche prima della conclusione della fase 3, quella dedicata alla sperimentazione clinica rigorosa.
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Anche se è stato spiegato che non si tratta di una decisione politica ma bensì di “una decisione scientifica, medica, basata sui dati”, il timore è che dietro ci possa essere una pressione da parte di Trump, in vista delle prossime elezioni statunitensi.
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