Il presidente del Napoli torna a minacciare l’Uefa: è pronto ad andare per vie legali se dalle nazionali rientrano calciatori positivi
Il Napoli chiude il ritiro, o meglio Aurelio De Laurentiis, il vero protagonista del periodo abruzzese del club partenopeo. Chiude come aveva iniziato il produttore, con attacchi multipli e uno in particolare ripetuto: si tratta dell’Uefa, rea di aver organizzato un torneo, la Nation League, in un periodo in cui tra varie difficoltà le squadre stanno cercando di preparare le nuove annate. “Se si gioca nuovamente ogni tre giorni, sarà nuovamente un campionato falsato. Se si rompe qualche giocatore io preparo un pull di avvocati, ci faremo sentire. Pensate che all’inizio quando le Nazionali prendevano i giocatori, non ci pagavano, poi è nata l’ECA e le cose sono un po’ cambiate.
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Napoli, minaccia all’Uefa
Una minaccia rivolta in maniera diretta all’Uefa, senza peli sulla lingua, come sempre. Ma anche un modo per ribadire il suo stile, il suo modo di fare. “Quando io dicevo le cose in faccia a Platini, mi dicevano che me l’avrebbero fatta pagare, ma ad oggi è ancora alla Uefa? No. Cosa volete che facciano? Mandarmi qualche arbitro in qualche partita internazionale? E non è meglio essere liberi di parlare?”. Un attacco su tutti i fronti che ha preso la scena dell’intero ritiro azzurro. Solitamente, infatti, il ritiro si chiude con la presenza dell’allenatore in conferenza.
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Stavolta non è stata così, nessuna traccia di mister Gattuso. Sul mercato mentre Giuntoli ha ribadito la permanenza di Meret, il patron azzurro ha confermato le difficoltà del mercato specie sulle cessioni.
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