Brasile. Una mossa storica arriva direttamente dallo stato sudamericano che dà una lezione importante nel cammino verso la parità di genere
Il Brasile del calcio, com’è noto, è sempre stato un esempio da guardare con ammirazione e quel pizzico di sana invidia che scatena il giusto livello di competizione.
La nazionale brasiliana maschile, infatti, detiene il primo posto per numero di campionati del mondo aggiudicati: 5 vittorie (1958, 1962, 1970, 1994, 2002); l’Italia è al secondo posto con 4.
Ma da oggi dobbiamo guardare a questa nazione con uno spirito di stima in più non solo per i traguardi sportivi raggiunti, soprattutto per quelli che riguardano il sociale e la parità di genere. Il Brasile infatti ha fatto un passo da gigante con una notizia che stupisce anche se dovrebbe essere la più normale e scontata.
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Brasile, passi da gigante verso la parità di genere. Cosa cambia in nazionale
Rogerio Caboclo, presidente della federazione brasiliana di calcio (CBF) ha confermato tramite un comunicato che in Nazionale non ci saranno più differenze salariali tra calciatori e calciatrici. La squadra femminile sarà quindi equiparata economicamente a quella dei colleghi uomini.
“Mettiamo uno stop alle differenze di genere”. Ha detto Caboclo. “Le donne ricevono la stessa diaria degli uomini già dallo scorso marzo. Accadrà la stessa cosa anche durante le Olimpiadi. Nel corso dei Mondiali, calciatori e calciatrici guadagneranno gli stessi soldi in base a ciò che la FIFA darà a disposizione in termini di compensi”.
Caboclo tiene a sottolineare che si tratta di una diaria, non uno stipendio in quanto i calciatori durante le competizioni non ne percepiscono uno vero e proprio. Si tratta invece di guadagni dovuti principalmente a rimborsi e bonus, acquisiti in base ai risultati della squadra in campo.
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La Nazionale di Calcio del Brasile non è la prima ad aver abbracciato questo clima di equità. Anche le Nazionali di Australia, Norvegia e Nuova Zelanda avevano già intrapreso questo percorso.
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