Colleferro, parla l’amico di Willy: «Ero io il vero obiettivo»

Federico, l’amico di Willy, il 20enne ucciso di botte afferma: «Ero io il vero obiettivo, lui voleva solo mettere pace». Parla anche il carabiniere che ha fermato gli aggressori dopo la rissa: «Sapevo che erano stati loro».

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Willy (Foto dal web)

Sono ancora tutti sconvolti dalla morte di Willy, il ventenne ucciso a suon di calci e pugni da dei coetanei della zona.

Adesso parla Federico, un compagno della giovane vittima, che si trovava con lui quando è scattata la rissa. «Ero io il vero obiettivo, lui voleva solo mettere pace» ha detto al Corriere della sera. Ed è riuscito ad aggiungere solo un’altra manciata di parole: «Non faccio che pensare a quello che è successo, sono scosso, Willy si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato».

In attesa che il gip convalidi l’arresto dei quattro colpevoli, ci sarebbe un video ad incastrare i fratelli Bianchi, accusati di omicidio preterintenzionale insieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.

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Willy e i fratelli Bianchi, due degli assassini (Foto dal web)

Quattro delinquenti, temuti proprio perché conosciuti in zona. I quattro, infatti, sarebbero autori di altri pestaggi negli ultimi due anni, che il pm sta cercando di ricostruire.

Ora, tutto Colleferro è indignato. «Dovevano arrestarli prima, sono bestie» dice qualche cittadino, aggiungendo «Picchiavano tutti, si sapeva che sarebbe scappato il morto».

La passione per le arti marziali, i tatuaggi, i simboli paramilitari: ecco le caratteristiche che accomunano gli autori del pestaggio. Adesso si cercano i testimoni e le vittime di altri episodi di aggressione, in modo da delineare il profilo criminale degli arrestati.

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Colleferro indignata: tutti sapevano di chi si trattava

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Gli assassini (Foto dal web)

Eppure, a Colleferro tutti sapevano di chi si trattava. Lo sapeva anche Antonio Carella, il comandante della stazione di Colleferro che ha convocato i sospettati in caserma per accertamenti, dopo averli incontrati in un bar nelle ore successive alla rissa mortale.

«Ho capito subito di chi si trattava» ha detto il maresciallo a La Repubblica. Antonio Carella era fuori servizio, ma non appena ha sentito le urla si è precipitato in soccorso di Willy. «Gli ho stretto la mano e dato una carezza in attesa dei soccorsi, gli ho detto che sarebbe andato tutto bene» dice ai giornalisti della Repubblica. Poi si è messo a caccia dei suoi assassini.

Intanto le autorità cercano di ricostruire i venti minuti di aggressione attraverso le telecamere della zona. A fare chiarezza potrebbero essere anche i tabulati telefonici. Ci si chiede, infatti, chi ha chiamato i fratelli Bianchi che sono arrivati a tutta velocità all’esterno del pub.

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