Nella notte è morto Pasquale Casillo, lo storico presidente alla guida del Foggia di Zdeněk Zeman a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Lutto nel mondo del calcio che piange la scomparsa di Pasquale Casillo, storico presidente del Foggia di Zdeněk Zeman deceduto la scorsa notte. L’imprenditore di 71 anni è morto all’ospedale di Lucera (Foggia), dove si trovava ricoverato per via di una malattia contro la quale lottava da tempo. Casillo ha guidato il club foggiano tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 che riuscì nell’impresa di passare dalla serie C alla serie A passando alla storia come il Foggia dei miracoli. Dopo l’esperienza in Puglia, l’imprenditore, tra i maggiori produttori di grano al sud Italia, è stato presidente di altri club calcistici, tra cui Bologna e Avellino.
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Lutto nel mondo del calcio: è morto Pasquale Casillo, lo storico presidente del Foggia di Zeman
È morto questa notte Pasquale Casillo, uno dei maggiori produttori di grano del sud Italia. L’imprenditore è scomparso all’età di 71 anni presso l’ospedale di Lucera (Foggia), dove si trovava ricoverato per via di una malattia. Casillo è stato lo storico presidente del Foggia dei miracoli, la squadra che guidata dal tecnico Zdeněk Zeman riuscì ad arrivare in Serie A dalla Serie C.
L’imprenditore, che puntò tutto sul tecnico boemo, acquistò il club pugliese nell’estate del 1986, dove rimase sino ai primi di anni ’90. La squadra, caratterizzata da un 4-3-3 di matrice offensiva con l’indimenticabile tridente formato da Baiano, Signori e Rambaudi, fu autrice di diverse imprese che ancora i tifosi ricordano, come il 4-1 inferto alla Juventus ed il 5-2 alla Lazio.
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Terminata l’avventura a Foggia, Casillo rimase nell’ambito calcistico divenendo patron di alcune società, tra cui Sangiuseppese, Salernitana, Bologna ed Avellino. Nel 2010 torna a Foggia con l’intenzione di risollevare le sorti del club e richiama in panchina Zeman, come accaduto anche ad Avellino. La nuova “Zemanlandia”, però, non sortisce gli effetti sperati e, dopo appena due anni, all’addio del tecnico boemo segue quello del numero uno che decide di cedere la proprietà.
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