I dettagli dell’indagine vengono ricostruiti da ‘Il Secolo XIX’. In particolare, è stata riscontrata l’esistenza di una chat Whatsapp, cui partecipavano oltre 500 residenti in tutta Italia. Le immagini e i filmati venivano condivisi lì in grande quantità, fino a numerosi giga di memoria. L’indagine condotta dai militari spezzini ha consentito di individuare 67 persone e di denunciarle. Per la maggior parte si tratta di minorenni.
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Tutti sono stati denunciati in stato di libertà a vario titolo, per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico e per istigazione alla pedopornografia. Nella fattispecie, le pene vanno nel primo caso da uno a 5 anni, con multe pecuniarie fino a 50mila euro, e da 18 mesi a 5 anni. I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova e la Procura della Repubblica per i minori di Genova hanno ricevuto l’informativa di reato. I carabinieri, di concerto con le autorità giudiziarie, hanno intanto effettuato 14 perquisizioni domiciliari in varie province italiane.
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