11 settembre, le telefonate durante l’attacco alle Torri Gemelle: “Sto per morire, vero?”. Sono trascorsi 19 anni da quel giorno e ancora oggi, chi era già nato, ricorda dov’era nel momento in cui lo ha saputo
Era l’11 settembre 2001 e il mondo ricorda come se fosse passato solo un giorno l’attentato terroristico più grande della storia. Quattro aerei furono dirottati dagli uomini di Al Quaeda, due dei quali colpirono il loro obiettivo: le Torri Gemelle. Simbolo della potenza e del fascino d’America.
A perdere la vita furono 2974 persone, quasi tremila vittime che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. In un attimo la città si riempì di sirene di soccorritori, telefonate di addio di chi sapeva di essere ad un passo dal perdere la vita, le ultime dichiarazioni sussurrate quando oramai era troppo tardi. Avrebbero potuto perdere le vite molte più persone, se non fosse stato per tanti uomini travestiti da eroi.
Il terzo aereo, diretto al Pentagono, colpì la facciata ovest dell’edificio. I passeggeri, oramai consapevoli di morire, si ribellarono e provarono ad evitare che l’aereo raggiungesse la destinazione. A restare, è solo il loro coraggio e le ultime telefonate ai loro cari.
“Sono almeno tre, dicono di avere una bomba, ti voglio bene” disse Mark Bingham a sua madre. “Hanno già accoltellato un passeggero“.
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Era l’11 settembre 2001 quando ci fu l’attentato alle Torri Gemelle: telefonate e testimonianze
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“Mia moglie morì durante l’attentato dell’11 settembre 2001” racconta un uomo. “Ricordo che quando tornai a casa buttai tutto ciò che le apparteneva e che mi ricordava lei. L’unica cosa che decisi di tenere fu una palla gonfiabile da spiaggia, perché lì dentro c’era ancora il suo respiro“.
“Ascoltami, mi devi ascoltare molto attentamente. Sono su un aereo che è stato dirottato. Ti amo tanto. Dì ai miei figli che li amo tanto“.
“Sto per morire, vero? Oddio, sto per morire, vi prego, dite a mia mamma che la amo e che è la mamma migliore del mondo“.
“Sono terrorizzato, ho bisogno di dirti quanto veramente ti ami. Diane, so che hai una relazione nuova e che non ti importa più di me, ma nonostante ciò che possa accadere oggi sappi che ti amo“.
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Poco dopo le 11, il Presidente George W. Bush parlò di terrorismo in un discorso alla Nazione. Chi lo ricorda lo sa: il mondo non è più stato lo stesso dopo quel giorno.
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