Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 11 settembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Nuovo aggiornamento del Ministero della Salute in merito allo stato dell’epidemia da Covid-19 diffusasi nel nostro Paese. Stando alla tabella sanitaria odierna, i casi di contagio sono saliti a 284.796 con un incremento da ieri di 1.616 unità rispetto a ieri. Ancora in aumento i soggetti attualmente positivi che ammontano a 36.767 (+1.059) ed i pazienti ricoverati nelle terapie intensive: 175 in totale (+11). Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono ad oggi 212.432, ossia 547 in più rispetto a ieri. Sono 10 i decessi nelle ultime 24 ore che portano il bilancio complessivo delle vittime a 35.597.
La Regione Sicilia, si legge nelle note, ha segnalato che dei 104 nuovi positivi di oggi, 11 sono migranti ospiti presso la nave Azzurra in rada al porto di Augusta.
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di giovedì 10 settembre
Il Ministero della Salute ieri ha comunicato che i casi di contagio erano saliti a 283.180. Di questi, risultavano essere attualmente positivi 35.708 soggetti. Salivano ancora anche i pazienti ricoverati nelle terapie intensive: 164 in totale. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza nel nostro Paese erano ad oggi 211.885 in totale. Il bilancio complessivo delle vittime salive a 35.587.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 9 settembre
Nella giornata di mercoledì, i casi di contagio da Covid-19 erano saliti a 281.583. Di questi risultavano essere 34.734 i soggetti attualmente positivi, mentre 150 i ricoveri in terapia intensiva. In crescita anche il numero delle persone guarite dall’inizio dell’emergenza: ieri 211.272 in totale. Continuava ad aggravarsi il bilancio dei decessi salendo a 35.577.
La Regione Abruzzo, si leggeva sulla tabella del Ministero della Salute, aveva sottratto 3 casi, in quanto in carico ad altra Regione. L’Emilia Romagna aveva, invece, segnalato di aver eliminato un caso dei giorni passato, poichè non giudicato caso Covid-19.
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Covid-19, il virologo Crisanti: “Ci aspettiamo una crescita dei casi, ma situazione è gestibile”
“Ci aspettiamo una crescita dei casi, ma penso che siamo ancora in una situazione di equilibrio gestibile. Quindi possiamo convivere con bassi livelli di trasmissione, perché questi 1.500 casi non sono paragonabili a quelli che si registravano a fine febbraio ed inizio marzo, quando le persone venivano testate già in fin di vita e, dunque, mancavano all’appello tutti gli asintomatici. Probabilmente in quei giorni c’erano 35-40mila positivi al giorno. Oggi siamo lontani da quei numeri“. Queste le parole del virologo Andrea Crisanti, intervenuto ai microfoni del programma di RaiTre Agorà, che ha parlato dell’attuale situazione dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Il direttore di Microbiologia all’università di Padova ha poi proseguito affermando che la miglior azione da mettere in pratica, in assenza del vaccino e di terapie risolutive, è quella di fare sorveglianza attiva, ovvero tracciamento ed isolamento. Quest’ultima, in unione alle misure restrittive rimosse gradualmente, sarebbero il motivo per il quale, ad avviso di Crisanti, oggi in Italia vi siano meno casi di contagio rispetto ad altri paesi come, Francia e Inghilterra.
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Ritorno a scuola, test sul personale e tanti i positivi | Studenti in protesta
Manca poco alla riapertura delle scuole e le Istituzioni sono a lavoro per scongiurare ogni eventuale rischio di contagio. Attualmente sull’intero territorio nazionale, all’interno degli istituti, sono in atto controlli a tutto il personale tramite la somministrazione di test sierologici, ovviamente non obbligatori.
Ad oggi sarebbero 500 mila i soggetti che si sarebbero sottoposti all’esame e più del 2,5% di essi sarebbe risultato positivo. Ciò si traduce in 13mila persone che non potranno lasciare la propria abitazione sino al ricevuto esito del tampone dal quale si evinca, di converso, la loro negatività al Covid.
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Coronavirus, anche in Italia l’ipotesi di ridurre la quarantena | Valuterà il Cts
Nei centri di comando europei si starebbe valutando la possibilità di ridurre drasticamente il periodo di quarantena. Ad oggi quest’ultima conta ben 14 giorni, con la revisione invece si passerebbe a 10. Una decisione importantissima, sulla quale anche l’Italia avrebbe iniziato a riflettere.
I primi segni di un ripensamento sarebbero giunti anche dall’Italia. Precisamente il Premier Conte, negli scorsi giorni a Modena avrebbe affermato che ridurre il periodo di quarantena significherebbe anche diminuire i costi non solo economici ma anche sociali.
Sul punto si è espresso anche il Ministro Speranza, il quale vorrebbe prima di assumere ogni decisione ponderare precisamente tutte le eventualità.
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