Il virologo Andrea Crisanti ha parlato della situazione attuale dell’epidemia da Covid-19 in Italia durante la trasmissione Agorà, in onda su RaiTre.
Anche nella giornata di ieri, il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia ha fatto registrare un nuovo aumento dei casi di contagio. Secondo la tabella sanitari del Ministero della Salute, i nuovi casi erano poco meno di 1.600, mentre poco meno di 1.000 l’incremento dei soggetti attualmente positivi. Numeri che hanno suscitato timori, ma che secondo molti esperti non sarebbero un campanello d’allarme per una seconda ondata dell’epidemia. Tra questi anche il virologo Andrea Crisanti, intervenuto alla trasmissione Agorà, in onda su RaiTre.
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“Ci aspettiamo una crescita dei casi, ma penso che siamo ancora in una situazione di equilibrio gestibile. Quindi possiamo convivere con bassi livelli di trasmissione, perché questi 1.500 casi non sono paragonabili a quelli che si registravano a fine febbraio ed inizio marzo, quando le persone venivano testate già in fin di vita e, dunque, mancavano all’appello tutti gli asintomatici. Probabilmente in quei giorni c’erano 35-40mila positivi al giorno. Oggi siamo lontani da quei numeri“. Queste le parole del virologo Andrea Crisanti, intervenuto ai microfoni del programma di RaiTre Agorà, che ha parlato dell’attuale situazione dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Il direttore di Microbiologia all’università di Padova ha poi proseguito affermando che la miglior azione da mettere in pratica, in assenza del vaccino e di terapie risolutive, è quella di fare sorveglianza attiva, ovvero tracciamento ed isolamento. Quest’ultima, in unione alle misure restrittive rimosse gradualmente, sarebbero il motivo per il quale, ad avviso di Crisanti, oggi in Italia vi siano meno casi di contagio rispetto ad altri paesi come, Francia e Inghilterra.
Per quanto riguarda la riduzione della quarantena in Italia, il direttore di Microbiologia dell’università di Padova ha spiegato che in genere le manifestazioni della malattia appaiono in 5-6 giorni dopo il contagio, dunque, riducendo la quarantena a 7 giorni si individua la maggior parte delle persone contagiate, ma una parte potrebbe sfuggire. Riducendo la misura, prosegue il virologo, si accetta il rischio che alcune persone positive sfuggano potendo a loro volta contagiare altri soggetti.
Crisanti ha, poi commentato la vicenda legata al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis spiegando: “È stato irresponsabile, una persona che sta male dovrebbe rimanere a casa, specialmente in questo tipo di situazioni. Una persona come lui dovrebbe dare esempio avendo una elevata visibilità“.
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Infine, in merito ad una possibile carriera in politica, Crisanti afferma di aver ricevuto delle offerte politiche che, però ha deciso di declinare perché ha ritenuto che il suo contributo possa essere più influente sul campo. “Vedendo l’aumento dei contagi –chiosa il virologo- ho pensato non fosse giusto tradire le aspettative di tutti quelli che hanno lavorato con me e di chi ha fiducia in me. È più utile contrastare il virus che fare politica“.
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