Israele, il Governo ha deciso di richiudere nuovamente tutto. A ridosso delle festività principali.
A pochi giorni dal Capodanno ebraico, il governo ha deciso di interrompere le feste ed intervenire sull’emergenza sanitaria scaturita dalla diffusione del Covid. I casi hanno superato i 4000 per due giorni, con 1000 morti. Numeri agghiaccianti che dimostrano un triste trend in crescita. Il blocco totale servirà per monitorare la situazione, se i casi dovessero essere ancora tanti allora si prolungherà il lockdown per altre settimane.
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Israele secondo lockdown, quali saranno le attività chiuse
Il blocco è totale, quindi ad eccezione di supermercati e farmacie tutte le altre attività dovranno chiudere. Il blocco periodicamente verrà modificato in base al numero di contagi, se aumenta o meno. Si era pensato di approvare il piano a semafori secondo cui dovevano essere chiuse solo le zone rosse. Ma i conflitti religiosi sul territorio dovuta alla presenza di più fedi religiose, non ha consentito l’adozione di tale piano. I partiti ortodossi infatti hanno minacciato il premier Netayahu di far saltare il governo ed i rabbini si sono ribellati alla pandemia e a tutte le regole che ne comporta. La gestione sanitaria è accusata di essere stato un fallimento perché il governo non è riuscito a tenere sotto controllo la situazione.
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Gli esperti, chiamati a pronunciarsi in merito hanno sostenuto che il Governo ha affrettato la fase di rientro alle proprie attività e questo ha provocato una seconda nuova ondata che si preannuncia allarmante. I casi da agosto ad oggi continuano a salire.
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