L’Italia figurerebbe come secondo paese d’Europa nella lista degli esportatori di pesticidi vietati: mandati fuori dai confini 9mila tonnellate di prodotti.
Un record tutto negativo quello conquistato dall’Italia secondo una recente indagine condotta da Greenpeace, Unhearted e dalla Public Eye, una ONG svizzera. Il Bel Paese da due anni a questa parte sarebbe il secondo paese europeo ad esportare pesticidi vietati, il primo se si considera l’uscita dall’UE della Gran Bretagna.
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Italia maggior esportatore di pesticidi vietati: il rapporto di Greenpeace, Uhearted e Public Eye
Un primato su cui riflettere quello attribuito all’Italia da una recente indagine da Greenpeace, Unhearted e dalla Public Eye. Il Bel Paese, infatti, sarebbe risultato il secondo maggior esportare di pesticidi vietati dall’UE, primo se si considera l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.
L’Italia da due anni a questa parte avrebbe immesso, riporta l’indagine, oltre 9mila tonnellate di prodotti ritenuti pericolosi e le avrebbe venduti a differenti Stati come USA, Sud Africa, India, Iran.
Ma come è possibile che nonostante la pericolosità di questi pesticidi sia stata dichiarata dall’UE l’Italia abbia potuto commercializzarli? A rendere fattibili l’operazione un punto grigio dell’assetto normativo comunitario. O meglio, di grigio ci sarebbe ben poco. Si parla di statuizioni per cui le aziende sono autorizzate a continuare la produzione di tali materiali ed esportarli.
Il rapporto condotto da Greenpeace, Unhearted e Public Eye è di portata epica, perché sino ad oggi tutte queste informazioni erano rimaste secretate grazie al “segreto commerciale”. Fortunatamente le investigazioni giornalistiche poste in essere avrebbero sollevato il velo sull’argomento.
In totale, grazie ai documenti di cui le organizzazioni sarebbero entrate in possesso, sarebbero state stimate esportazioni di pesticidi vietati dall’Europa verso altri Stati del Mondo per un totale di 81.615 tonnellate. Sul totale circa 9.500, ossia più del 12%, riguarderebbero l’Italia.
Dal 2018 ad oggi il prodotto maggiormente esportato sarebbe risultato il trifluralin di cui l’UE avrebbe vietato l’utilizzo già nel 2007 a causa della sua elevata tossicità. Il secondo, invece, l’ethalfluralin.
Altro diserbante altamente tossico, vietato dal 2004 e prodotto sempre da un’azienda italiana sarebbe al centro di una maxi operazione di vendita: si parla di 300 tonnellate destinate ad USA, Sudan, Israele e Sud Africa.
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Sempre dal rapporto è emerso che erano state notificate per l’esportazione anche 400 tonnellate di fumigante 1,3-dicloropropene e 329 tonnellate di insetticidi, diretti rispettivamente in Marocco ed in India. Sostanze entrambe dichiarate pericolosissime per la salute dell’uomo, cancerogene.
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M.S.