Il ritorno a scuola è alle porte e negli istituti si fanno i test sierologici. Su 500 mila, sono 13 mila i positivi. I giovani: “Fatto troppo poco”
Il ritorno a scuola ormai è alle porte e si lavora incessantemente per garantire la sicurezza. In questi giorni si stanno effettuando test sierologici a tappeto nelle scuole. A sottoporsi il personale della scuola, tra docenti e non.
Quasi il 50% di tutto il personale italiano, pari a circa 500mila persone, ha detto sì al sierologico. Di questi il 2,6% è risultato positivo. Si tratta di circa 13mila persone che resteranno a casa fino a quando il tampone non darà esito negativo e il 14 settembre non potranno prendere servizio.
Questi i dati diffusi nella tarda serata di ieri dall’ufficio del Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. Non includono tutto il personale del Lazio che sta svolgendo i test in modo autonomo. Per il resto d’Italia la Lombardia ne esce come la Regione più virtuosa: il 70% del personale ha effettuato i test. All’opposto la Sardegna che conta solo il 5% del personale che ha detto sì ai controlli.
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Nel mentre il governo si appresta a sistemare le ultime cose, gli studenti protestano. Mostrano tutta la loro preoccupazione per l’inizio di questo nuovo anno scolastico e accusano il Governo di aver fatto troppo poco.
“Qualche giorno dalla riapertura ancora troppo poco è stato fatto dal governo per la riapertura della scuola: mancano i trasporti, i lavori di edilizia leggera non bastano, la dispersione scolastica è alle stelle e il numero dei docenti è insufficiente. Non è abbastanza!”.
È questo il grido dell’Unione degli Studenti che anticipa che il 25 e il 26 settembre i giovani italiani scenderanno in piazza da soli e con la manifestazione nazionale di Roma a cui parteciperanno anche i sindacati.
Il ministero dell’Istruzione non resta in silenzio e si fa sentire con la voce della vice ministra Anna Ascani: “la riapertura delle scuole, in presenza e in sicurezza, sta vedendo impegnate tantissime professionalità: l’obiettivo è comune e fondamentale per tutti i nostri ragazzi”.
Nel mentre il commissario per l’emergenza Arcuri garantisce che “nessuna scuola sarà senza mascherine chirurgiche” e che tutti, dagli studenti al personale scolastico, ogni giorno avranno “una mascherina chirurgica gratuita”.
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In questi giorni sono state già distribuite 41 milioni di mascherine ed entro lunedì, secondo le rassicurazioni di Arcuri, si arriverà a quota 77 milioni, “una quantità sufficiente per due ulteriori settimane di lezioni”.
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