Il Buon Appetito a tavola è fuori dagli schemi del galateo

L’usanza del galateo ha radici abbastanza antiche. La maggior parte dei comportamenti, in preda alla buona educazione sono frutto dell‘istinto umano e di un corretto principio per mantenere saldo un rapporto nel tempo.

Peccato che le regole del buon costume recitino un copione diverso da come la pensiamo. Sul perchè si dice “Buon Appetito” si sono pronunciati esponenti di alta borghesia e aristocratici dell’era monarchica. Secondo la teoria del “personale” raffinato e tipico della più recente antichità umana, il cibo in condivisione è un elemento che deve essere riposto in secondo piano.

L’importanza principale di un banchetto, condiviso con più persone ad uno stesso tavolo, per i nostri padri antenati rappresenta l’unico momento della giornata per discutere dei programmi futuri, oppure nel caso dei più comuni “pranzi di lavoro”, raggiungere accordi o alleanze.

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Può suonare strano alla nostra immaginazione pensare di trascurare un atto, ormai così familiare, ma che secondo le regole del buon galateo è sintomo tipico della maleducazione. E’ arrivato il tempo di onorare le vecchie abitudini o continuare a rivoluzionare un mondo, ormai in costante cambiamento? il futuro sarà “servito” nelle mani dei posteri.

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