Covid, Fiorello: “Sanremo è assembramento, se levi il pubblico hai levato l’80% del Festival”. Così, lo showman e spalla di Amadeus per il secondo anno
Cosa ne sarà del Festival di Sanremo con il Covid-19 ancora in vita? Un bel dilemma che si è posto anche la spalla del conduttore. Ne ha parlato, infatti, Fiorello, che affiancherà ancora Amadeus per il secondo anno consecutivo. La kermesse è pensata per svolgersi in versione normale, con il pubblico e senza restrizioni. Si spera, così, che nel frattempo il virus sia stato sconfitto in un modo. Intanto è stata spostata la data di partenza del Festival per il 2 marzo, rispetto all’inizio canonica ai primi di febbraio. Si è pensato di dare più tempo sperando che nel frattempo il Covid non ci sia più.
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Covid, Fiorello vuole il solito Festival
Intanto Fiorello ne ha parlato ed ha sostenuto la tesi dell’amico e conduttore Amadeus. Entrambi favorevoli allo slittamento sperando di avere il pubblico perchè senza non sarebbe lo stesso: “Qualcuno ha detto di non pensare alle persone in sala ma ai milioni di spettatori a casa. È difficile cantare e fare comicità davanti a una platea semivuota. – ha dichiarato Fiorello al Festival della Comunicazione di Camogli, dove ha ritirato il premio Comunicazione – Fare Sanremo senza pubblico non avrebbe senso. Il format Sanremo è assembramento – prosegue Fiorello – è 1.500 giornalisti in sala stampa, il format Sanremo è 1.000 persone davanti all’Ariston, è avere la gente che aspetta i cantanti sotto gli hotel per poterli toccare e abbracciare. Se levi tutto questo hai levato l’80% di Sanremo”, conclude senza lasciare troppi dubbi a quello che è il suo pensiero.
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Non resta che attendere gli eventi, ma è chiaro che in presenza del Covid, il Festival si farà ma con le restrizioni del caso, contagi e ricoveri permettendo.
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