Un papà gira l’Italia in bici per far conoscere l’autismo di cui è affetto il figlio. Valter è partito da Udine per 21 tappe e 3500 chilometri lungo la Penisola
GEMONA DEL FRIULI (UDINE) – Valter Franz e la moglie Mara si accorgono che il loro piccolo ha qualcosa che non va quando ha appena 8 mesi di vita. Loro figlio adesso ha 6 anni e soffre di autismo, malattia ancora poco conosciuta nel nostro Paese e di cui si sente ancora troppo poco parlare ma solo in Italia i disturbi dello spettro autistico colpiscono tra le 300 e le 500mila persone (dati 2014).
Valter per sensibilizzare più persone possibili sull’argomento ha deciso di mettersi in sella alla sua bicicletta da corsa e sfogare la frustrazione personale dell’impossibilità di aiutare l’amato figlio nei pedali che lo condurranno a fare 3500 km lungo la Penisola. Si tratta di un viaggio articolato in 21 tappe, partenza da Gemona del Friuli lungo alcuni luoghi particolarmente sensibili all’argomento della disabilità, scuole, istituti, associazioni culturali. Avrà modo di parlare con più persone possibili dell’autismo, raccontare la sua storia e spiegare quanto ancora ci sia difficoltà per le famiglie spesso lasciate sole dal punto di vista psicologico ed economico.
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Perché oltre al disagio emotivo che la malattia comporta, sono anche moltissime le difficoltà legate ai costi di un’assistenza che spesso richiede il ricorso a strutture private. “Servono strutture specializzate e una legge 104 che agevoli i genitori” fa sapere Valter. L’uomo infatti per assistere il figlio ha lasciato il lavoro come responsabile dell’ufficio acquisti di una grande azienda. Oggi si è reinventato consulente con partita Iva e molte incognite per il suo futuro.
Valter ha lanciato un progetto di fundraising per la raccolta fondi, “Con gli occhi di Joseph”
Il viaggio per la penisola in bici vuole anche portare avanti un progetto di fundraising con cui a sua volta spera di raccogliere i 35mila euro necessari a sostenere le spese di cura del figlio (le donazioni sono possibili collegandosi al sito www.gofundme.com).
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“Mi rendo conto che di questi tempi, con le difficoltà portate dal Covid, le persone che hanno bisogno d’aiuto sono tante – dice Valter -, ma credo sia importante lanciare un segnale per dare valore a chi vive il mondo della disabilità. Noi ci siamo accorti che il nostro bambino aveva qualcosa che non andava a otto mesi dalla nascita: a un certo punto qualcosa ha girato la chiave e la sua crescita intellettuale si è fermata. Oggi lui ha quasi sei anni, ma è come se ne avesse uno e mezzo: non parla e non comprende ciò che gli diciamo”.
“Anche con la Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta, stiamo costruendo una rete”. E Valter non è solo in questa impresa fatta di passa parola, infatti gli amici delle due ruote infatti tappa dopo tappa lo raggiungeranno e affiancheranno per una parte del tragitto. “Il nostro sogno? Che il nostro bambino vinca la sua gara più importante come nel ciclismo, grazie al supporto, all’altruismo e all’amore dei suoi tifosi. La sua squadra”.
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