Vengono alla luce diversi illeciti legati all’ottenimento indebito del reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza scopre 30 boss che lo avevano in carcere.
La Guardia di Finanza di Foggia ha denunciato ben 30 persone a causa di irregolarità relative al reddito di cittadinanza. Tutti questi individui avevano inoltrato regolare domanda per percepire il sussidio da parte dello Stato che sulla carta dovrebbe aiutare ad indirizzare le persone a trovare un lavoro. In questo caso però si tentava di malviventi, tutti dietro alle sbarre per avere compiuto i più svariati reati.
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C’è chi sta scontando le pene per associazione mafiosa, chi per rapina, chi per spaccio di droga. E non mancano anche elementi che stanno scontando una pena detentiva per tentato omicidio. Le forze dell’ordine hanno scoperto tutto e segnalato tutti i coinvolti all’Inps, che si è immediatamente prodigata per sospendere il reddito di cittadinanza a beneficio di questi personaggi di dubbia moralità. Il danno economico riscontrato per lo Stato ammonta a 200mila euro.
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Reddito di cittadinanza, si indaga su chi può avere aiutato i malviventi
Per avere l’aiuto economico in questione è bastato non compilare le relative voci sul modulo nelle quali si chiede di riferire su quella che è la propria fedina penale. C’è chi ha omesso di essere stato arrestato e chi ha mentito. Di questi 30 denunciati poi, in tre risultavano già in carcere quando hanno compilato la domanda.
#GDF #Foggia: percepivano il #redditodicittadinanza anche se in carcere. 30 i #denunciati.#NoiconVoi pic.twitter.com/UFBwxu3Ixb
— Guardia di Finanza (@GDF) September 15, 2020
Alla luce di tutto ciò è molto probabile che ci siano dei soggetti compiacenti che possano avere agito in maniera infedele, aiutando i soggetti coinvolti. Si indaga per portare alla luce le eventuali connivenze e punire i responsabili.
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