Focolaio da Covid-19 al carcere Pagliarelli di Palermo, dove 23 agenti di polizia penitenziaria sono risultati positivi al virus.
Un focolaio di coronavirus si è sviluppato nel carcere Pagliarelli di Palermo. All’esito del tampone, 23 agenti di polizia penitenziaria sono risultati positivi al Covid-19 e altri 130, in attesa del test, sono stati posti in isolamento. Le autorità sanitarie, che si sono occupate di ricostruire i contatti delle persone risultate positive, nei prossimi giorni effettuare i tamponi per i contatti stretti ed i numeri potrebbero incrementare. Uno dei casi di contagio è relativo ad un poliziotto dell’altro carcere del capoluogo siciliano Ucciardone.
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Nuovo focolaio da Covid-19 in Sicilia. Nel Nucleo traduzioni del carcere Pagliarelli di Palermo 23 agenti di polizia penitenziaria, che si occupano del trasferimento dei detenuti dal triage del penitenziario al Tribunale, sono risultati positivi al coronavirus. All’esito del tampone, come riferisce la stampa locale e la redazione di Fanpage, le autorità sanitarie hanno disposto l’isolamento domiciliare per altri 130 poliziotti che potrebbero essere venuti a contatto con i soggetti positivi. Questi, insieme ad altri contatti stretti dei 23 agenti positivi, verranno sottoposti al test nei prossimi giorni, circostanza, che, dunque, potrebbe portare ad un aumento dei numeri.
Uno dei casi di positività al virus riguarderebbe un agente del carcere Ucciardone di Palermo che nei giorni scorsi avrebbe incontrato i colleghi dell’altro penitenziario dove si è sviluppato il focolaio. Intanto, come riporta Fanpage, la direttrice dell’istituto Giovanna Re ha reso noto che al momento solo l’agente in questione sarebbe risultato positivo. Gli accertamenti sui lavoratori del reparto sono in corso ed i primi 50 tamponi sono risultati negativi, mentre si attende il risultato degli altri 50.
La direttrice dell’Ucciardone ha fornito rassicurazioni sulle condizioni dell’agente, spiegando che quest’ultimo starebbe bene. Contestualmente ha rasserenato i parenti dei detenuti, affermando che i locali interessati sono stati adeguatamente sanificati.
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Come riferisce Fanpage, la vicenda ha portato anche a delle ripercussioni sulle attività di traduzione in Tribunale: un giudice è stato costretto a rinviare un processo, dato che non vi era abbastanza personale penitenziario per portare in aula i 40 imputati.
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