L’infettivologo Matteo Bassetti, in un’intervista ad Adnkronos Salute, ha parlato dell’aumento dei contagi da Covid-19 e dei pazienti in terapia intensiva.
Nelle ultime settimane si è assistito, oltre ad un incremento dei casi di contagio da Covid-19, ad un aumento dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Dai poco meno di 40 della fine di luglio, si è passati agli oltre 200, un incremento non rassicurante. In merito ha rilasciato alcune dichiarazioni il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. L’esperto, ai microfoni dell’agenzia Adnkronos Salute ha voluto rassicurare spiegando che ad oggi il virus ha una mortalità decisamente più bassa rispetto agli scorsi mesi e l’aumento dei contagi potrebbe essere legato agli spostamenti della popolazione per le vacanze.
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“Torniamo a vedere nei reparti pazienti anziani colpiti da Sars-CoV-2. Questo perché sono i soggetti più fragili e perché il virus può far precipitare situazioni preesistenti, ovvero pazienti affetti da diabete, cardiopatie, problemi respiratori, chi segue multi-terapie. In persone in là con gli anni la patologia ha un impatto diverso“. Queste le parole, ai microfoni di Adnkronos Salute, dell’infettivologo Matteo Bassetti che ha commentato l’aumento dei pazienti ricoverati in ospedale per Covid-19. Un’impennata che ha riguardato anche i soggetti più gravi, le cui condizioni hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva. In quest’ultimi a fine luglio i ricoveri ammontavano a 38, mentre, stando all’ultimo bollettino di ieri, si è passati a 207.
Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha poi rassicurato spiegando che il virus ad oggi ha una mortalità sicuramente più bassa (0,4-0,6%) aggiungendo che nel 99% dei casi si guarisce. “C’è stato un lieve rialzo dell’età media dei positivi – afferma Bassetti- causata dall’effetto delle vacanze“. I giovani, secondo l’esperto, si sono spostati maggiormente divenendo i più esposti al virus che poi avrebbero portato in famiglia. L’età media che ha subito una variazione, però, spiega l’infettivologo, è solo quella dei contagiati e non quella dei pazienti ricoverati: “Io – riporta AdnKronos- ricovero solo ultra 80enni con, per fortuna, una situazione clinica diversa da quella di marzo-aprile e non ho decessi da tempo“.
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Infine, Bassetti afferma che è vero che vi è stato un aumento dei casi, ma sui 40mila contagi, ad oggi solo il 5% di questi ha bisogno di cure, mentre ne mesi dell’emergenza ben il 25-30% dei positivi necessitava di cure nei reparti di terapia intensiva. Questo perché vengono intercettati meglio i casi grazie anche all’aumento dei tamponi effettuati.
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