Emessa la condanna in Appello per Gabriele Paolini, noto come il “disturbatore tv”. Le accuse sono di pedopornografia e tentata violenza sassuale.
È stata emessa questo pomeriggio la condanna in Appello per Gabriele Paolini, noto come il “disturbatore tv”. Paolini era un personaggio pubblico piuttosto conosciuto nel primo decennio del 2000, quando si esibiva in apparizioni indesiderate alle spalle di ignari inviati televisivi. Talvolta il “disturbatore” portava con sé cartelli o interagiva con i giornalisti, ponendo loro domande scomode. Nel 2013 fu accusato con l’accusa di aver avuto rapporti con tre minorenni in cambio di soldi e denaro, fatto che dette una stoccata decisiva ai suoi exploit. Nella condanna in Appello di oggi sono stati confermati i 5 anni di carcere assegnati in primo grado. I capi di imputazione sono di produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori di 17 anni.
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Gabriele Paolini condannato a 5 anni: il caso
Gabriele Paolini fu arrestato nel 2013 e rilasciato dopo soli 19 giorni, ma dovette scontare 8 mesi di arresti domiciliari. La prima segnalazione partì da un laboratorio fotografico di Riccione, al quale l’imputato aveva inviato per via telematica un set di foto da stampare. Le foto ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni giovani, risultati poi minorenni. L’imputato nega che ci sia stato alcun tipo di violenza o macchinazione e assicura che i ragazzi erano tutti consenzienti.
“Nel 2013 ho frequentato un ragazzo di 17 anni” ha dichiarato oggi l’imputato. “Ci siamo amati, mi ha baciato davanti ai giudici. È stata una sentenza complotto contro il personaggio Paolini”. Il verdetto finale sarà dato dalla sentenza in Cassazione.
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