Dal raddoppio del Pil e al calo delle tasse, dal salario minimo al cablaggio delle scuole. Per l’Italia 208 mld di euro, 127 sotto forma di prestiti e altri 81 come sovvenzioni
Nelle 38 pagine delle linee guida sul Recovery Plan che il governo ha trasmesso ieri era alle Camere si fissano sfide ambiziose: raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo in linea con la media UE del 1,6%; far arrivare la spesa per ricerca e sviluppo italiana (al 1,3%) oltre la media Ue (del 2,1%); aumentare il tasso di occupazione di 10 punti percentuali; ridurre i divari territoriali di reddito; spingere il tasso di natalità.
Sei le missioni trattate nel documento: salari, green, digitalizzazione, istruzione, salute, infrastrutture. L’ok ai progetti da finanziare in base all’impatto sul Pil e ai costi. E poi rivedere le concessioni autostradali. Sono questi alcuni degli “obiettivi quantitativi” e “sfide” che il governo punta a realizzare con le proposte del piano “Next Generetion Eu”, previsto con il cosiddetto Recovery Fund.
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Il premier Giuseppe Conte spiega: “Il documento definisce in via preliminare e sintetica gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche d’intervento e le azioni su cui si articolerà il Piano che l’Italia dovrà presentare all’Unione europea nei prossimi mesi, una volta completato l’iter di approvazione dei regolamenti attuativi del Recovery Plan europeo“.
Vediamo singolarmente i vari punti e le maggiori impronte che il progetto vuole sviluppare:
Potenziamento delle infrastrutture con graduale de-carbonizzazione nei trasporti, piani di forestazione urbana e anche rimboschimenti per limitare i rischi idrogeologici; investimenti importanti per le fonti rinnovabili; gestione integrata del ciclo delle acque; fiscalità di vantaggio per le imprese sostenibili; sostegno alla transizione ecologica per l’agricoltura, l’industria e la siderurgia (Taranto).
Il “completamento della rete nazionale di telecomunicazioni in fibra ottica”, interventi “per lo sviluppo del 5G” ma anche la realizzazione di datacenter e cloud e l’arrivo dell’ “Identità Digitale Unica per cittadini e imprese“.
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“L’introduzione del salario minimo legale – si legge nel documento – garantirà ai lavoratori nei settori a basso tasso di sindacalizzazione un livello di reddito collegato ad uno standard minimo dignitoso, evitando al contempo dumping contrattuale e rafforzando la contrattazione nei settori in cui è più debole“. La tutela dei lavoratori più fragili (neolaureati, donne, inoccupati, malati) sarà inoltre realizzata attraverso il rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale.
Il cablaggio con fibra ottica delle infrastrutture scolastiche e universitarie, riqualificazione degli ambienti strutturali, inserimento di infrastrutture potenziate per e-learning. A questi punti si aggiunge il potenziamento della ricerca, la riqualificazione e formazione del personale docente, la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento. Infine anche la valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale.
Di genere e territoriale. Da attuare con la creazione di posti di lavoro e tutela del reddito, rafforzamento delle politiche attive anche a favore dell’occupazione giovanile, dal contrasto al lavoro sommerso all’empowerment femminile con percorsi di formazione, auto imprenditorialità. Centrali il Family Act e l’attuazione del Piano Sud 2030.
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Parole chiave: fisco, pubblica amministrazione, giustizia, lavoro, impegno sugli investimenti pubblici, promuovere la ricerca e sviluppo tecnologico. Oltre a una maggiore efficienza ed equità del fisco, si vuole ridurre la complessità e la lentezza della giustizia che “mina la competitività delle imprese e la propensione a investire nel Paese”. Nel mercato del lavoro si guarda a maggiori tutele per i lavoratori vulnerabili, dei giovani sempre più spinti ad emigrare all’estero, agli incentivi fiscali.
Migliorare la qualità ricettiva degli ospedali, compresi i letti in terapia intensiva, investire nella digitalizzazione dell’assistenza medica, promuovendo la diffusione del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina, sostenere la ricerca medica, immunologica e farmaceutica. “Uno specifico investimento – si legge – sarà prontamente avviato sulla cronicità e le cure a domicilio per superare le attuali carenze del sistema delle Case di riposo”.
Sempre nell’ottica di ridurre il divario nord-sud, alcune delle manovre previste dal Governo sono il completamento dei corridoi ferroviari TEN-T, alta velocità per passeggeri e merci, sviluppo della rete stradale, autostradale, ponti, viadotti e portualità, smart districts e mobilità pubblica e privata a impatto ambientale sostenibile.
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