Cogne, villetta pignorata. Annamaria Franzoni perde contro Taormina. Respinto il ricorso di sospensione immediata dell’esecuzione
Il delitto di Cogne torna sempre al centro della cronaca, nonostante il caso sia stato chiuso e le condanne anche consumate. Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni per l’omicidio del piccolo Samuele, perde il suo ricorso contro l’avvocato Taormina. Respinto il ricorso di sospensione immediata dell’esecuzione. Lo ha deciso il Tribunale di Aosta che ha respinto le domande di Annamaria Franzonie e di suo marito Stefano Lorenzi. Si tratta di una sospensione di una esecuzione immobiliare che i due avevano chiesto al giudice. L’avvocato Taormina, ex difensore di Annamaria Franzoni, chiede 275 mila euro per le consulenze legali svolte e il lavoro dell’epoca a difesa nel processo per la morte del piccolo Samuele.
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Cogne, Taormina batte cassa
I 275mila euro, del resto, sono diventati 450 mila all’atto del pignoramento. Un colpo notevole. Nel mesi passati l’avvocato è riuscito a pignorare la metà dell’unico bene rimasto alla Franzoni. Il piccolo Samuele venne trovato morto nella casa dei coniugi. Secondo l’autopsia morì a causa di colpi ricevuti alla testa. Per questo delitto, dopo la lunga ricostruzione dei periti e dei giudici, Annamaria Franzoni, madre del piccolo, ha scontato 16 anni di pena. Ora è residente nel bolognese. A lei è stata pignorata metà della casa in cui risiede. L’avvocato Taormina pretende il pagamento degli emolumenti che gli spettano per aver difeso Annamaria Franzoni.
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Quest’ultima, con il marito respingono il pignoramento ma il tribunale ha dato seguito alle richieste degli avvocati Taormina, padre e figlio. Una vicenda che lascia aperte ancora delle ferite sul delitto di Cogne per Annamaria Franzoni e il marito.
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M.P.