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Scuola, il Ministero conferma lo sciopero del 24 e 25 settembre

Il Ministero dell’Istruzione ha confermato lo sciopero per le scuole nelle giornate del 24 e del 25 settembre indetto da alcuni sindacati.

Scuola (Getty Images)

A pochi giorni dalla riapertura, dopo il lungo stop per via dell’emergenza coronavirus, la scuola è pronta a richiudere i battenti. Il Ministero dell’Istruzione ha confermato lo sciopero per le giornate del 24 e del 25 settembre indetto dai sindacati. Le sigle chiedono la formazioni di classi di massimo 15 alunni, l’assunzione di 240mila insegnanti e 50mila collaboratori scolastici e la stabilizzazione di 150mila precari con tre anni di servizio attraverso un concorso. Per alcune Regioni le date dello sciopero coincidono con il primo giorno di scuola, circostanza che farebbe, dunque, slittare l’inizio delle attività didattiche.

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Scuola, il Ministero dell’Istruzione conferma lo sciopero del 24 e 25 settembre: le richieste dei sindacati

(foto dal web)

La scuola, dopo sei mesi di chiusura per l’emergenza Covid-19, in diverse Regioni del Paese ha riavviato le attività didattiche che, però, si preparano ad un nuovo doppio stop. Il primo è previsto nel weekend per via delle elezioni regionali in 7 Regioni a cui si aggiunge il Referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari. Chiusa la tornata elettorale, per le giornate di giovedì 24 e venerdì 25 settembre, alcuni sindacati hanno indetto uno sciopero che è stato confermato anche dal Ministero dell’Istruzione attraverso una nota.

Le sigle in questione sono Unicobas, Usb P.I., Cobas Sardegna e Cub scuola (solo il 25 settembre) ed allo sciopero potrebbero prendere parte insegnanti, personale Ata e tecnici scolastici. Tra le richieste dei sindacati, come riporta Sky Tg24, vi sono la formazione di classi di massimo 15 alunni, andando ad evitare le cosiddette “classi pollaio”, l’assunzione di 240mila insegnanti e 50mila collaboratori scolastici e la stabilizzazione di 150mila precari con tre anni di servizio attraverso un concorso. A queste aggiungono l’incremento degli organici della Scuola dell’Infanzia e la stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno.

La protesta coinciderà per alcune Regioni (Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania) con il primo giorno di scuola facendo così slittare la regolare ripresa delle lezioni dopo mesi di stop. In seguito allo sciopero, sabato 26 settembre, il Comitato “Priorità alla scuola” ha organizzato una manifestazione nazionale che riceverà il sostegno di diversi sindacati scolastici come Cobas, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals.

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(foto dal web)

La manifestazione è stata indetta con l’obiettivo di “riaffermare –riporta Sky Tg24- il ruolo centrale e prioritario della scuola e della conoscenza come condizione di crescita per il nostro Paese e per denunciare ritardi e incertezze che accompagnano l’avvio dell’anno scolastico, rischiando di comprometterne la riapertura in presenza e in sicurezza, scopo principale dell’azione sindacale condotta nella prolungata fase di emergenza“.

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