La Food and Agricolture Organization of the United Nations (FAO), ha lanciato il programma Green Cities Initiative per combattere la fame nel mondo ed i cambiamenti climatici.
Trasformando la pandemia da Covid-19 in un’opportunità è possibile trasformare le città rendendole sostenibili e risolvere così i problemi della fame nel mondo e quello del cambiamento climatico. Questa l’idea alla base del programma Green Cities lanciato dalla FAO.
Un’iniziativa che vedrebbe un radicale cambiamento dei centri urbani, sì da modificare i sistemi agroalimentari e risorgere. Il progetto è stato lanciato nel corso dell’evento digitale “Green cities to build back better for SDGs – A new powerful venture“.
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Le città sarebbero al centro della rinascita post-Covid. Il loro ruolo sarebbe vitale per salvaguardare la salute dei suoi abitanti, per assicurare il loro necessario sostentamento e per arginare il fenomeno del cambiamento climatico.
Questi i motivi per i quali QU Dongyu, direttore della FAO, ha invitato tutti i partecipanti all’evento a riflettere sul progetto dell’Organizzazione. “Affinché le città diventino più sostenibili, dobbiamo rimodulare il modo in cui i centri sono progettati e gestiti“, ha affermato nel suo discorso d’apertura. QU ha poi proseguito rimarcando il fatto che mancano solo 10 anni per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, quindi serve un accelerata ed un’inversione di mentalità.
Il fine del progetto è, dunque, quello di potenziare gli ambienti delle citta e le infrastrutture. Non solo, anche garantire agli abitanti dei centri di poter acquistare alimenti sostenibili, si dà influire sul fenomeno dei cambiamenti climatici e di conseguenza rendere i prodotti più accessibili.
Il progetto, ha affermato il direttore della FAO, vede l’attivazione di numerose iniziative tra cui quelle di condividere esperienze positive in tema ambiente, nonché le pratiche poste in essere, creando un “Green Cities Network“. Coopereranno sul punto con la FAO le autorità locali e le pubbliche amministrazioni impegnandosi a migliorare la qualità della vita.
Il Pianeta è ormai entrato in una fase di massiva urbanizzazione. Le stime parlano chiaro: entro il 2050 sarà oltre il 70% della popolazione globale a vivere in una città con aumento quasi del 90% in Asia ed Africa. Questo dato non è in alcun modo da sottovalutare perché tali numeri si tradurranno in un certo sconvolgimento delle abitudini alimentari dei singoli. Il che incrementerà senza dubbio alcuno la difficoltà d’accesso alle risorse di origine naturale per ognuno.
Già oggi le amministrazioni stanno riscontrando non poche difficoltà a reperire tutto ciò di cui i cittadini avrebbero bisogno. Soprattutto adesso che la pandemia ha aggiunto nuovi ostacoli che ulteriormente aggravano le già precarie condizioni di sistemi di per sé precari.
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A ciò si aggiunge che le città utilizzano quasi la totalità delle energie prodotte a livello planetario e si piazzano al primo posto come produttori delle emissioni di gas serra. Pensare a polmoni verdi nelle città è quindi un obbligo.
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