Una bambina di 2 anni, in Russia, è stata picchiata ed uccisa dal patrigno per non essere riuscita ad utilizzare il vasino per i suoi bisogni: la piccola, già da tempo, era vittima di percosse.
Il patrigno la picchiava e, per coprire i segni sul suo volto, la madre secondo gli inquirenti la truccava. Questo quanto accadeva a Knesnia Dubrovina, di soli due anni: la piccola che avrebbe poi perso la vita a causa delle percosse subite quando non sarebbe riuscita ad utilizzare il vasino per i propri bisogni. Un’escalation di violenza quella operata dal patrigno e taciuta dalla madre che nell’occasione del massacro avrebbe avvisato l’ambulanza ben 24 ore dopo i fatti, quando la figlia ormai non respirava più.
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Un atroce crimine quello di cui è stata vittima Knesnia Dubrovina, una bambina di soli 2 anni, morta circa 3 mesi fa in Russia, precisamente a Togliatti. La piccola sarebbe stata, infatti, massacrata dal patrigno Anton Proskurin, nuovo compagno della madre Zinaida, perché non riusciva ad utilizzare il vasino per i propri bisogni.
Un’efferatezza inaudita che ha visto la piccola Knesnia morire a causa degli oltre 60 colpi ricevuti, di cui quaranta alla testa e venti nelle restanti parti del corpo. Al massacro avrebbe assistito anche la madre, che però si sarebbe mobilitata solo 24 ore dopo l’accaduto chiamando l’ambulanza, quando ormai la bambina era morta.
La scena del crimine, riportano la stampa locale e la redazione di Fanpage, era agghiacciante e le condizioni del corpo della piccola indescrivibili. Gli inquirenti avrebbero, infatti, affermato che la sua testa era così gonfia da sembrare un palloncino.
Quello che ha portato alla morte di Knesnia Dubrovina, secondo la polizia, sarebbe stato l’ennesimo episodio di violenza; non si sarebbe trattato di un caso di percosse isolato. Dalle prime indagini pare, infatti, che la bambina fosse già stata vittima di abusi nei mesi precedenti alla sua morte. Anche in quelle occasioni la madre non avrebbe fatto nulla per proteggerla, anzi per nascondere i segni pare truccasse la figlia.
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Il rapporto autoptico, riporta Fanpage, ha stabilito che Knesnia sarebbe morta a seguito di un emorragia cerebrale. Il patrigno dovrà rispondere d’omicidio, la madre invece risulterebbe indagata per mancato adempimento dei suoi doveri da genitore.
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