Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, lunedì 21 settembre, comunicherà i dati dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus in Italia. Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, il numero dei casi di contagio è salito a 299.506, ossia 1.350 in più di ieri. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ad oggi ammontano a 45.079 (+981) ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva (+10), 232 in totale. Il numero dei guariti è salito a 218.703 con un incremento di 352 unità rispetto a ieri. Il bilancio dei decessi, con 17 morti nelle ultime 24 ore, è giunto a 35.724.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha comunicato che l’aggiornamento riportato fa riferimento a 3 giorni (sabato, domenica e lunedì). La Sicilia, invece, ha reso noto che dei 75 nuovi casi positivi di oggi, 21 sono ospiti della comunità “Biagio Conte” di Palermo
Il Ministero della Salute, ieri ha comunicato che i casi di contagio era salito a 298.156. Di questi risultavano attualmente positivi 44.098 soggetti. Salivano i ricoveri in terapia intensiva che ieri erano 222 . Il numero dei guariti era giunto a 218.351 . Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 35.707.
La Regione Abruzzo segnalava, come si leggeva nelle note, che non era possibile elaborare i dati COVID di sabato ed ieri: l’aggiornamento avverrà oggi 21 settembre.
La Regione Sicilia, invece, comunicava che dei nuovi 116 soggetti positivi al tampone, 66 erano ospiti della comunità “Biagio Conte” di Palermo.
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Il Ministero della Salute nella giornata di sabato ha comunicato che il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 296.569 . Aumentavano anche soggetti attualmente positivi che ammontavano a 43.161. Salivano anche i ricoveri in terapia intensiva che raggiungevano i 215 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 217.716. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi, che portavano il totale a 35.692.
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Inizio scolastico in salita per una scuola di Oristano che oggi avrebbe dovuto avviare le lezioni. Stando a quanto riferito dalla redazione de L’Unione Sarda, l’istituto paritario del Sacro Costato di via Vittorio Veneto ha dovuto bloccare l’avvio delle lezioni in seguito ad un caso di positività al Covid-19 emerso in una famiglia di un alunno. La decisione è scattata poiché lo studente in questione avrebbe preso parte all’inserimento nella scuola dell’infanzia durante i giorni scorsi. L’istituto ha, dunque, riferito quanto accaduto alle autorità sanitarie.
Per permettere la ripresa in sicurezza delle lezioni è stata disposta la sanificazione degli ambienti interessati. Le attività della scuola materna potrebbero già riprendere, come riporta L’Unione Sarda, nella giornata di domani, martedì 22 settembre, compatibilmente con le operazioni di sanificazione.
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“Più di mille tifosi negli stadi italiani? Pensare di riempire gli spalti sarebbe una follia. In questo momento abbiamo altre priorità. Vorrei ricordare le conseguenze drammatiche che ha avuto Atalanta-Valencia del 19 febbraio scorso“. Queste le parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, durante un’intervista al Corriere della Sera, in merito alla possibilità di aprire gli stadi di Serie A a più di mille tifosi. Il coordinatore de Cts si sofferma su quanto accaduto dopo la sfida di Champions League tra Atalanta e Valencia affermando che all’epoca non vi erano misure per contenere il contagio.
Secondo Miozzo la riapertura degli stadi ai sostenitori da tre problemi specifici: la vicinanza tra le persone, gli ingressi nelle strutture e il deflusso, fattori che rendono impensabile, secondo Miozzo, la riapertura. “Il calcio è troppo importante per l’Italia- spiega l’esperto– ed, in previsione di una graduale apertura sarà necessario appurare gli effetti che questi eventi possono causare sulla curva e su quel maledetto indice di trasmissione Rt che bisogna mantenere sotto controllo“.
Il coordinatore del Cts ha poi affermato che l’Italia è la Nazione al momento che ha saputo meglio gestire l’emergenza, tanto da essere preso come riferimento dagli altri Paesi. Non bisogna, dunque, sacrificare gli sforzi ed i sacrifici messi in atto finora, nonostante vi sia un danno economico importante: “Sarebbe da incoscienti. Ricordiamoci –riporta Il Corriere – cosa è accaduto quest’estate con la riapertura delle discoteche. Le Regioni sono andate in ordine sparso e alla fine il Governo ha dovuto chiudere tutto“.
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