Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato della possibilità di riaprire gli stadi a più di mille persone.
Tra sabato e domenica sono andate in scena le gare della prima giornata del campionato di Serie A 2020/2021. L’inizio della stagione ha visto partecipe anche una piccola selezioni di tifosi che hanno potuto rivedere i propri beniamini dagli spalti dello stadio, accesso limitato a soli mille sostenitori in modo da rispettare le normative anti contagio. In molti si sono chiesti se è possibile ospitare più di mille persone nelle strutture, circostanza assolutamente da evitare per il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, che ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.
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“Più di mille tifosi negli stadi italiani? Pensare di riempire gli spalti sarebbe una follia. In questo momento abbiamo altre priorità. Vorrei ricordare le conseguenze drammatiche che ha avuto Atalanta-Valencia del 19 febbraio scorso“. Queste le parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, durante un’intervista al Corriere della Sera, in merito alla possibilità di aprire gli stadi di Serie A a più di mille tifosi. Il coordinatore de Cts si sofferma su quanto accaduto dopo la sfida di Champions League tra Atalanta e Valencia affermando che all’epoca non vi erano misure per contenere il contagio.
Secondo Miozzo la riapertura degli stadi ai sostenitori da tre problemi specifici: la vicinanza tra le persone, gli ingressi nelle strutture e il deflusso, fattori che rendono impensabile, secondo Miozzo, la riapertura. “Il calcio è troppo importante per l’Italia- spiega l’esperto– ed, in previsione di una graduale apertura sarà necessario appurare gli effetti che questi eventi possono causare sulla curva e su quel maledetto indice di trasmissione Rt che bisogna mantenere sotto controllo“.
Il coordinatore del Cts ha poi affermato che l’Italia è la Nazione al momento che ha saputo meglio gestire l’emergenza, tanto da essere preso come riferimento dagli altri Paesi. Non bisogna, dunque, sacrificare gli sforzi ed i sacrifici messi in atto finora, nonostante vi sia un danno economico importante: “Sarebbe da incoscienti. Ricordiamoci –riporta Il Corriere – cosa è accaduto quest’estate con la riapertura delle discoteche. Le Regioni sono andate in ordine sparso e alla fine il Governo ha dovuto chiudere tutto“.
L’intervista al quotidiano milanese si conclude con un parere in merito alla risalita dei contagi in Italia e la possibilità che venga disposto un nuovo lockdown. Secondo Miozzo, è da escludersi un nuovo “Restate a casa“, ma potrebbero essere disposte nuove zone rosse, anche se fortunatamente, a suo avviso, la situazione negli ospedali e nelle terapie intensive è sotto controllo.
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“Non bisogna per questo motivo –chiosa il coordinatore del Comitato tecnico scientifico- prendere decisioni azzardate, soprattutto in coincidenza della ripresa autunnale. Il freddo imporrà alle persone di rimanere più tempo all’interno dei luoghi chiusi con minor ricambio di aria, circostanza che favorisce la circolazione del Covid“.
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