Il premier del Regno Unito Boris Johnson sarebbe pronto a disporre nuove misure per contrastare la diffusione del Covid-19, dopo l’impennata dei casi delle ultime settimane.
Non si arresta l’aumento dei casi di contagio da Covid-19 che fa temere una seconda ondata dell’epidemia. L’impennata ha riguardato diverse nazioni europee e non, tra cui anche l’Italia. Tra i paesi maggiormente colpiti in questi ultimi giorni vi sono Spagna, Francia e Gran Bretagna, dove sono scattate nuove misure per cercare di contenere il contagio. Nel Regno Unito, il premier Boris Johnson sembra essere intenzionato a presentare una nuova serie di norme che possano arrestare questa crescita dei contagi che ha già fatto alzare il livello dell’allerta da tre a quattro.
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Sono oltre 31 milioni i casi di contagio registrati dall’inizio dell’epidemia e 964mila le vittime a livello globale. Questi i dati non incoraggianti che emergono dal monitoraggio della Johns Hopkins University di Baltimora in merito all’epidemia da Covid-19. Nelle ultime settimane, dopo un significativo calo nella prima parte della stagione estiva, sono risaliti in maniera esponenziale soprattutto in alcune nazioni, tra cui India, Spagna, Francia, Argentina e Gran Bretagna. In queste nazioni, i governi hanno dovuto nuovamente introdurre misure più stringenti per contenere il contagio.
Nel Regno Unito, il premier Boris Johnson, secondo quanto anticipato dal quotidiano The Guardian, sarebbe in procinto di presentare nuove misure alla Camera dei Comuni, dopo quelle entrate in vigore lo scorso 18 settembre.
Nel dettaglio potrebbe essere disposta la chiusura anticipata di pub, bar e ristoranti che dovrebbero abbassare le saracinesche alle 22. Inoltre dovrebbe essere agevolato lo smart working per tutti i lavoratori in grado di adottarlo con eventuali contravvenzioni per chi viola le regole. A spingere il primo ministro britannico l’aumento dei casi negli ultimi giorni: solo nella giornata di ieri l’incremento delle persone risultate positive al Covid-19 è stato di 4.368 unità. A questi drammatici numeri si affianca l’allarme lanciato dai professori Patrick Vallance e Chris Whitty, consiglieri del governo di Boris Johnson. I due esperti hanno che nel Regno Unito, senza nuove restrizioni, si rischia di tornare ad ottobre ad un livello di 49mila casi e di 200 vittime al giorno.
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Johns Hopkins University
Ad oggi, stando ad i numeri riportati della Johns Hopkins University, in Gran Bretagna si sono registrati 401.122 casi di contagio da coronavirus e 41.877 vittime. Dati che collocano il Regno Unito al terzo posto tra le nazioni europee più colpite dall’epidemia, dietro Francia e Spagna.
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