Farmaci comuni: la gestione dell’uso della Tachipirina

Un sintomo febbrile può essere scongiurato con l’uso della tachipirina? Scopriamo insieme l’importanza di questo farmaco e come va gestito

tachipirina
La tachipirina – foto dal web

Nell’anno solare, gli attacchi febbrili sono considerati una minaccia per l’uomo, non tanto per la costanza con la quale si verificano. Spesso nell’anno solare la preoccupazione tende alle stelle, perchè il minimo sintomo d’innalzamento della temperatura corporea può essere associato all’aver contratto il virus.

Un segnale di raffreddamento per l’uomo può essere un motivo, che se persiste spinge il “malato” a chiamare i “soccorsi” ed ecco che l’intervento del medico curante gioca un ruolo fondamentale al riguardo.

La presenza del Covid-19 in Italia ha portato ad un utilizzo esuberante di farmaci, per scongiurare la paura e gli eventuali effetti degeneranti per l’organismo. Il parere del medico comunque appare la strada più congeniale da intraprendere in queste circostanze, soprattutto sull’abuso di alcuni antipiretici come la tachipirina.

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La Tachipirina da 1.000 o 500 mg: le differenze

Tachipirina: benefici e controindicazioni | UnaDonna

Tra i più potenti “riduttori” di attacchi febbrili rientra sicuramente la tachipirina. Questo farmaco è un antiinfiammatorio, trattato per risolvere circostanze di dolore, associate a mal di testa frequenti, emicrania, ma di schiena e mal di denti.

Questi sono i sintomi più comuni che normalmente possiamo avvertire, soprattutto a causa dei cambi di stagione. Ed ecco che l’antipiretico più comune ci giunge in soccorso, combattendo la febbre, ma non certo debellandola.

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Ecco perchè bisogna saper gestire con estrema attenzione, magari dietro il consiglio del medico curante, il dosaggio di questo medicinale, che se abusato può portare alla luce altre patologie, come l’epatite acuta.

Noto con il nome di paracetamolo, ebbene distinguere due tipologie di questo farmaco: la Tachipirina 500 e quella da 1.000 mg. Tra le due versioni del farmaco più comune tra i “mortali” la tachipirina 500, vendibile senza prescrizione medica (anche nelle parafarmacie) viene suggerita per i bambini tra i 6 e i 10 anni.

Mentre per quanto riguarda il dosaggio da 1.000, quest’ultimo è acquistabile con ricetta prescrivibile ed è consigliabile per l’uomo in età adulta, dai 15 anni in su. Nei punti di vendita farmaceutici esistono diverse versioni disponibili, come la soluzione in polvere, ma quella in compresse effervescenti e non è quella più richiesta.

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Una differenza non trascurabile di questo farmaco è sicuramente l’utilizzo giornaliero. Secondo la stima del medico curante, la tachipirina da 500 mg va somministrata 6 volte al giorno, a distanza di 4 ore l’una dall’altra. Mentre per la versione più “adulta” del farmaco, la somministrazione è pari a 3 volte al giorno, sempre a distanza di 4 ore dopo aver ingerito quella precedente.

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