Gli stabilimenti della produzione e della logistica di Agordo e Sedico nel Bellunese, sono fermi dalle 11 di ieri mattina a causa di un presunto attacco hacker
Un guasto informatico blocca da ieri mattina gli stabilimenti di Luxottica, nota azienda di occhiali, di Sedico e di Agordo nel Bellunese. Computer fermi, collegamenti impossibili e molti uffici chiusi, il personale è stato mandato a casa fino a nuovo ordine. Su One Luxottica compare il messaggio che il sito non è disponibile e che sono al lavoro per ripristinare i collegamenti.
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Secondo quanto riferito ieri dall’ANSA, gli stabilimenti di produzione e logistica di Agordo e Sedico sono stati fermati a causa di un attacco hacker. La società ha invitato i dipendenti a restare a casa attraverso un SMS in cui parla di “gravi problemi informatici“.
Prime indiscrezioni sostengono che potrebbe trattarsi di un ransomware che avrebbe preso in ostaggio i sistemi informatici dell’azienda fondata da Leonardo Del Vecchio nel 1961, chiedendo il pagamento di un riscatto, ma giornali locali come Il Gazzettino parlano di ”intrusione nei sistemi informatici” che sarebbe iniziata già domenica 20 Settembre e non ancora risolta dai tecnici.
L’attacco è sicuramente molto meno grave rispetto a quello che ha paralizzato il Baltimora lo scorso anno. Si registra comunque un significativo incremento degli attacchi ransomware, anche agli ospedali: ricordiamo il caso dell’ospedale di Dusseldorf, dove la scorsa settimana si è registrato il primo decesso da ransomware dopo che un attacco ha paralizzato una clinica. Per restare in patria invece, lo scorso giugno la Geox, colosso italiano delle calzature, è stata vittima di un importante attacco hacker ai propri sistemi.
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Entriamo nello specifico: il ransomware è un programma informatico dannoso che può “infettare” un dispositivo digitale, bloccando l’accesso a tutti o ad alcuni dei suoi contenuti (come documenti, cartelle di foto, video, file, ecc.) per poi chiedere un riscatto da pagare per “liberarli”.
La richiesta di pagamento, con le relative istruzioni, compare di solito in una finestra che si apre automaticamente sullo schermo del dispositivo infettato. All’utente viene minacciosamente “comunicato che ha poche ore o pochi giorni per effettuare il versamento del riscatto, altrimenti il blocco dei contenuti diventerà definitivo”.
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