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Spicca però il commento di un leone da tastiera che l’attacca palesemente scrivendo: “Sembri rilassata perchè è tornata la moda. Quella si, ma la normalità no. C’ è gente che non sta bene, che soffre per quello che ha perso prima, che è rimasta senza lavoro e senza un euro. Tutto ciò non è normalità? Ma che import. Prima, quando tutti eravamo in casa: i pensieri. le parole dette solo per quello che stava succedendo Fuori casa i pensieri sono svaniti . Si pensa solo a mostrare il divertimento, il mettersi in mostra. Per quello che si fa, per quello che si compra, mentre c’è ancora molta gente che soffre. Alla fine che dire: l’ipocrisia vince.”
La risposta della Capotondi è stata come lei: garbata, educata, elegante ed opportuna: “La moda è un’impresa che da da mangiare a centinaia di migliaia di famiglie. Deve ripartire, o saresti più lieto a sapere che si ferma?”
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C’è chi rincara la dose: “Non oso contraddirla perché è una signorina molto simpatica. Temo però che la moda non dia da mangiare a noi perché il 90 per cento degli fabbriche tessili è in Cina e Romania. Da da mangiare a noi per il 10 per cento, ovvero i punti vendita…”
Anche in questo caso Cristiana Capotondi non è stata colta impreparata: “10%? Ma scherza? Sa cosa c’è dietro un’azienda di moda? Dai designer ai fattorini, alle sarte, alle receptionist, all’agenzia che organizza l’evento.”
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Molti altri commenti sono tutti di sostegno e approvazione per l’attrice. Persone che lavorano nel settore tessile hanno partecipato alla discussione, ben lieti che un settore che ci rende unici e famosi nel mondo riparta con nuova energia.
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