Bollo auto, numerose le novità contenute nel decreto “Cura Italia”. Molteplici le categorie di cittadini che rientrano nelle esenzioni.
È ormai vicina la scadenza del bollo auto, ma quest’anno, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono molteplici le novità. Tra queste il rinvio di alcuni pagamenti e l’estensione delle esenzioni a nuove categorie di cittadini. I cambiamenti sono stati disposti nel decreto “Cura Italia”, che ha dettato le linee generali, per poi demandare la gestione del bollo all’autonomia delle Regioni. Scopriamo insieme tutte le novità.
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Bollo auto, pagamenti rinviati
Secondo quanto disposto nel decreto “Cura Italia”, saranno le singole regioni a gestire il bollo auto. Dieci di esse hanno deciso per il rinvio del pagamento. Si tratta di Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Campania e Calabria. Per Piemonte e Lombardia, maggiormente colpite dal Coronavirus, è stato inoltre disposto un calendario speciale. Le nuove date di scadenza variano di amministrazione in amministrazione e possono essere trovate sui siti internet delle singole regioni.
Chi ha diritto all’esenzione e come si ottiene?
Cresce anche il numero di cittadini aventi diritto ad esenzioni. Molteplici le categorie interessate dal decreto. Tra questi ci sono i soggetti disabili che rientrano nella Legge 104/1992, i possessori di auto con più di trent’anni di attività e tutti coloro che hanno vetture elettriche o poco inquinanti. Per quanto riguarda le auto elettriche sono però fissate alcune restrizioni che il proprietario dovrà avere cura di approfondire. Saranno inoltre esentati, ma solo parzialmente, i possessori di auto Gpl. Riguardo a questo specifico tipo di vetture, le regole variano di regione in regione. Per richiedere l’esenzione sarà sufficiente compilare l’apposito modulo di esenzione entro 90 giorni dalla scadenza per il bollo. In allegato dovranno essere inseriti una copia del libretto o della carta di circolazione, una copia di patenti speciali (qualora ci fossero) ed una copia della certificazione rilasciata da una Commissione Medica Pubblica nel caso di specifiche patologie.
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