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Covid 19

Covid-19, il bollettino del 27 settembre: 17 nuovi decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 27 settembre, ha comunicato i dati dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Il Ministero della Salute ha aggiornato i numeri relativi all’epidemia da Covid-19 in Italia. Oggi, stando alla tabella sanitaria, il numero delle persone risultate positive al virus è salito a 309.870 con un incremento di 1.766 casi. Di questi risultano essere attualmente positivi 49.618 soggetti (+1.025). Salgono i ricoveri nei reparti di terapia intensiva (+7) che ad oggi contano 254 pazienti. Il numero dei guariti è giunto a 224.417 con un incremento di 724 unità. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio delle vittime con 17 decessi nelle ultime 24 ore che portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 35.835.

La Sicilia ha comunicato, si legge nelle note, che dei 107 nuovi casi positivi di oggi, 7 sono migranti ospiti dell’Hotspot di Lampedusa. La Regione Calabria, invece, ha segnalato che dei 31 nuovi casi positivi di oggi, 24 sono migranti. La Regione Basilicata, infine, ha comunicato che l’aumento dei casi odierno rispetto al trend dei giorni scorsi è dovuto ad un cluster in una casa di riposo (28 casi tra assistiti e operatori sanitari) e all’attività di contract tracing.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 26 settembre

(Getty Images)

Stando alla tabella sanitaria dal Ministero della Salute pubblicata ieri, il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 308.104. Aumentavano anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 48.593. Salivano anche i ricoveri in terapia intensiva che contavano 247 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 223.693. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 35.818 decessi.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 26 settembre: i dati dell’epidemia

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di venerdì 25 settembre

Nella giornata di venerdì i casi di contagio erano saliti a  306.235. In crescita anche gli attualmente positivi che risultavano essere 47.718. In calo i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: erano 244 i pazienti totali. Il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza era salito a 222.716. Il bilancio complessivo dei decessi saliva a 35.801 unità.

La Regione Sicilia, si leggeva nelle note, segnalava che dei 107 nuovi casi positivi , 6 erano migranti ospiti presso l’hotspot di Lampedusa.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 25 settembre: 1.912 nuovi casi di contagio

Covid-19, morto dopo 7 mesi di cure: il calvario del paziente 1 di Lucca

Si è spento nella giornata di giovedì, a distanza di quasi 7 mesi di cure in ospedale, il paziente 1 di Lucca. Aveva 61 anni ed il virus lo aveva contratto nel mese di marzo. Il suo percorso clinico, riporta La Repubblica, sarebbe stato un vero e proprio calvario.

La vittima, residente in una frazione di Capannori, in provincia di Lucca, per lavoro spesso si recava in Nord Italia. Sarebbe risultato positivo il 1° di marzo e dal giorno 5 dello stesso mese sarebbe stato ricoverato in ospedale. Più precisamente sarebbe stato trasportato in terapia intensiva, reparto in cui sarebbe rimasto sino al 24 aprile. Il 61enne, all’esito delle cure, sarebbe poi risultato negativo.

Tuttavia il percorso terapeutico avrebbe avuto su di lui, riporta La Repubblica, riverberi significativi in senso negativo. A causa di una tracheotomia e sopravvenute complicazioni il suo corpo sarebbe stato eccessivamente provato. Un calvario che lo ha condotto, quindi, alla morte avvenuta presso l’Ospedale Cisanello di Pisa dove aveva subito una nuova operazione resasi necessaria sempre a causa dei danni arrecatigli dal Covid.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, morto dopo 7 mesi di cure: il calvario del paziente 1 di Lucca

Covid-19, Ministro Francesco Boccia: “Proroga Stato d’emergenza? Inevitabile”

Inevitabile la proroga dello stato d’emergenza, ma senza restrizione per le libertà dei cittadini. Un lockdown generale come quello attuato in primavera è da escludere, tuttavia non è possibile prevederlo con sicurezza“. Queste le parole del Ministro agli Affari regionali Francesco Boccia raggiunto da La Stampa, a cui ha rilasciato un’intervista. La possibilità di prorogare nuovamente lo stato d’emergenza, per Boccia, sembra quindi un’eventualità concreta, seppur prima bisognerà discuterne in Parlamento.

Come già accaduto la prima volta in cui se ne procrastinò il termine di fine, anche questa volta è possibile che le polemiche saranno accese. Sul punto il Ministro è perentorio: “È inutile far divenire ogni cosa polemica. Sul punto non dovrebbero esserci contrasti. Nel corso di una pandemia, le fasi sono due: la prima è quella di interventi, la seconda è di gestione. Ora ci troviamo in quest’ultima fase la quale necessita procedure accelerate“. Spiegato, dunque, da Boccia il motivo per il quale è quasi certo che sopraggiungerà la proroga.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, Ministro Francesco Boccia: “Proroga Stato d’emergenza? Inevitabile”

Covid-19, Sicilia prossima a nuova ordinanza: previste misure più stringenti

L’aumento dei contagi impone l’adozione di misure più stringenti, che potremmo evitare, o meglio che avremmo potuto evitare se ci fosse stata una maggiore responsabilità collettiva. Purtroppo, gli appelli alla prudenza che abbiamo lanciato negli ultimi mesi, non hanno sortito particolare effetto”. Così esordisce il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, interrogato sull’attuale quadro epidemiologico dell’Isola. Il Governatore ha affermato che quindi serviranno nuove misure di contenimento che ci ha tenuto a precisare serviranno a richiamare il senso di responsabilità della comunità siciliana e non a penalizzare le attività economiche.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, Sicilia prossima ad una nuova ordinanza: previste misure più stringenti

È il virus che decide, non la politica” ha rappresentato Musumeci. Se il virus dovesse tornare, sarà obbligo di chi ha il dovere di tutelare i cittadini adottare le necessarie misure.

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