29 Settembre di Battisti e Mogol. La canzone, portata in auge dagli Equipe 84, ebbe uno straordinario successo
“Seduto in quel caffè, io non pensavo a te…” Se l’avete letta cantando e sapete esattamente come continua, avete riconosciuto uno dei pezzi più straordinari del panorama musicale del nostro Paese.
29 Settembre, scritta la Lucio Battisti e Mogol, divenne alla fine degli anni ’60 un capolavoro che, grazie agli effetti sonori impiegati, diede il via al primo timido esperimento di psichedelia anche in Italia. Iniziò così anche da noi il periodo beat che traeva spunto dalla cosiddetta British Invasion. Sono gli anni dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Kinks e The Animals.
Il brano fu portato al successo dal gruppo Equipe 84 e rimase in hit parade per 5 settimane.
Il testo narra la storia di un tradimento consumatosi nell’arco di una giornata, il 29 settembre, appunto. Un uomo conosce una donna in un bar. Si guardano, si sorridono e scatta qualcosa tra i due. Senza accorgersene, si ritrovano ad allontanarsi sotto braccio. Un ristorante, poi a ballare, la notte li riscopre amanti. Al risveglio però l’uomo ha un ripensamento. L’alba ha cancellato tutto. Chiama la propria compagna al telefono, rinnovandole il suo amore.
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Il tema dell’adulterio, all’epoca, era un tabù. Questa canzone segna una svolta al riguardo perchè narra esplicitamente la storia di un tradimento quasi con leggerezza, senza un senso di colpa struggente. “Mi son svegliato e sto pensando a te. Ricordo solo che ieri non eri con me. Il sole ha cancellato tutto. Di colpo volo giù dal letto”
Anticipa, in un certo senso, la rivoluzione sessuale che inizierà l’anno successivo, nel 1968. Lo stile è sperimentale; narra una vicenda che si svolge a cavallo di due giorni con flashback da parte della voce narrante. Quest’intreccio non è tipico delle canzoni di quel periodo che avevano uno svolgimento abbastanza lineare.
Ma perchè proprio 29 settembre? A quanto pare fu una scelta casuale anche se la prima moglie di Mogol, Serenella, nacque proprio in quella data. In molti videro quasi una confessione da parte del compositore. In realtà pare si sia trattata solo di una coincidenza.
Prima dell’uscita di questa canzone, Battisti doveva ancora scoprirsi cantante. Fu così che Maurizio Vandelli, leader dell’Equipe 84, si rese conto di trovarsi di fronte ad un capolavoro da non farsi scappare. La band era all’apice del successo in quegli anni, la canzone fu quindi ceduta a loro. Ne fu fatta anche una versione inglese, con il testo tradotto da Tommy Scott e il titolo di 29th September.
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Nel 1969 Lucio Battisti nel frattempo era diventato un cantante affermato e riprese per sè questa canzone, includendola nel proprio album di debutto.
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