Bambino di 6 anni ucciso da ameba mangia-cervello, l’allerta: “Non usate l’acqua del rubinetto”. Allarme a Houston, il secondo dopo il caso di Tanner Wall
Il piccolo Josiah McIntyre è morto a 6 anni dopo aver giocato nell’acqua contaminata che era erogata dalla fornitura della città di Houston. Si tratta del secondo caso in poche settimane e in Texas scatta l’allarme.
Josiah è morto l’8 settembre dopo che il suo cervello è stato attaccato dall’ameba che gli ha provocato un’infezione letale. Il bambino è stato portato d’urgenza al Texas Children’s Hospital dove è stato ricoverato in terapia intensiva ma quando i sanitari hanno accertato che si trattava del microbo era ormai troppo tardi. È morto due giorni dopo il ricovero.
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Per i genitori il figlio potrebbe aver inalato nel naso l’ameba poco prima del ricovero mentre giocava in una fontana del paese che spruzzava acqua dal pavimento. I test microbiologici hanno confermato la presenza del parassita nella rete idrica.
I cittadini sono stati invitati a non usare l’acqua del rubinetto perché potrebbe essere contaminata da un microbo mortale, il Naegleria fowleri, un’ameba mangia-cervello. I residenti delle aree interessate sono tenuti a non usare l’acqua per nessun motivo tranne che per sciacquare i servizi igienici oppure “soltanto dopo averla bollita” fino a quando la rete idrica non sarà interamente controllata e depurata. In totale l’allarme riguarda 120 mila persone.
Tanner Lake Wall è morto ad agosto sempre per colpa di un’ameba mangia cervello
Tanner Lake Wall è morto ad agosto ma la notizia è stata resa nota ai tabloid solo a metà settembre, come riferisce Il Messaggero. Sono stati i genitori a voler diffondere la notizia della morte di Tanner per poter evitare la stessa fine dell’amato figlio anche ad altre persone.
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Il 13enne è stato aggredito in campeggio durante un’escursione al lago della Naegleria Fowleri, un’ameba parassita che si trova nelle acque lacustri della Florida e vive nel periodo estivo.
Mentre si trovava in acqua sembra essere stato attaccato dal parassita che gli è entrato dal naso provocando i primi danni che lo hanno portato poco dopo alla morte per soffocamento.
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