Lo zio di Marco ha dato voce al nipote durante il funerale leggendo la lettera che il trentenne aveva scritto in caso di morte. “Ricordatemi come uno ammodino”
Marco Del Rosso è morto nella notte del 24 settembre in un incidente stradale a Pontedera, in provincia di Pisa. Secondo una prima ricostruzione, riportata dalla stampa locale e dalla redazione di Today, il 30enne stava viaggiando a bordo della sua auto lungo via Vittorio Veneto, quando, per cause ancora in fase di accertamento, si è schiantato contro uno spartitraffico in cemento che si trovava al centro della carreggiata.
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Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo al ragazzo: i soccorsi non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La vittima proprio quel giorno avrebbe festeggiato il suo compleanno.
Una folla emozionata, con tantissimi giovani presenti, si è stretta ieri pomeriggio attorno a Marco Del Rosso, il barista 30enne di Bientina rimasto vittima di un incidente stradale a Pontedera nella piovosa notte tra giovedì e venerdì scorso.
La lettera di Marco, “Voglio stare di fronte a babbo”
Marco Del Rosso scrisse a 26 anni una sorta di lettera testamento, la stessa età del padre che non ha mai conosciuto perché morto in un incidente in bici quando Marco non era ancora nato. La lettera ieri in chiesa è stata letta ieri da Giuseppe Ducci, zio di Marco. Dentro c’è tutta la sensibilità di questo ragazzone di quasi due metri, soprannominato “Beino”. Ricorda l’amore per la mamma che lo ha cresciuto, l’affetto fraterno per la sorella tanto amata.
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Voleva essere seppellito di fronte al padre e nella bara con sé voleva un pacchetto di Winston e il fazzoletto della contrada Cilecchio. Voleva essere ricordato come una “persona ammodino“. Scriveva Marco: “Chiaramente scrivo queste parole in via del tutto precauzionale, se leggerai questa lettera lo sai già: io non ci sarò più”.
Ieri, per l’ultimo saluto, hanno risuonato due classici, “Vita spericolata” di Vasco Rossi e “Father and son” di Cat Stevens. Il funerale si è svolto al cimitero di Bientina, un luogo all’aperto scelto affinché tutti potessero essere presenti mantenendo il distanziamento sociale.
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