La Coldiretti ha stilato una lista nella quale ha inserito tutti quelli che sarebbero i cibi maggiormente contaminati da agenti chimici.
La Coldiretti, utilizzando i più recenti dati fornito dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha stilato una lista nella quale ha inserito tutti quelli che sarebbero i cibi maggiormente contaminati da agenti chimici come i fitosanitari.
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Coldiretti, la lista dei cibi più contaminati da agenti chimici
Una lista lunga quella di Coldiretti, che dovrebbe far porre un importante interrogativo ai consumatori, ossia quante sostanze chimiche ingeriamo attraverso i differenti cibi. Sarebbero numerosi, infatti, i prodotti provenienti dall’estero carichi di fitosanitari, ossia prodotti impiegati in agricoltura per difendere i frutti della terra da agenti esterni, ma che spesso per la loro composizione risultano nocivi per la salute.
L’elenco stilato da Coldiretti vede al vertice bacche di Goji e riso pakistano, a seguire melograni provenienti dalla Turchia, tè dalla Cina, e peperoncini piccanti della Repubblica Dominicana. Secondo i dati in possesso dell’associazione di categoria, di tutti questi prodotti ben il 20% sarebbe irregolare. A titolo esemplificativo, nello specifico analizzando i dati sui melograni turchi uno su dieci ossia poco più del 9% non rispetterebbe gli standard europei.
Tutti i prodotti poc’anzi citati, a cui si aggiungono anche il dragon fruit indonesiano, i fagioli brasiliani, le zucchine indiane (il cosiddetto gombo) nonché peperoni ed olive egiziane, avrebbero fatto ingresso nel nostro paese con alti tassi di irregolarità. Sarebbero stati, infatti, pregni di agenti nocivi ed a volte di sostanza addirittura bandite dalla Comunità Europea.
Il dato più allarmante, riguarda il fatto che non si sarebbe tratto di episodi sporadici. Sempre dati alla mano la Coldiretti avrebbe appurato che gli alimenti di cui sopra hanno un fattore di pericolosità che è il triplo rispetto ai locali. Peggio ancora se al vaglio passano i cibi che non provengono dall’UE: lì le irregolarità sono quasi il 6% del totale.
Un quadro preoccupante, dunque, che altro non fa che appoggiare le ultime pronunce della Corte dei Conti europea, la quale si è espressa in merito alla mancata sorveglianza dei prodotti che fanno ingresso in Europa e che sono, appunti, carichi di sostanze nocive e dannose per la salute dell’uomo. La Corte ha chiesto perentoriamente, per tale ragione, alla Commissione di rendere noto quali siano le misure che vuole assumere per arginare il fenomeno e per far sì che, quindi, valgano per i prodotti importati le stesse regole valide per i cibi prodotti nei confini Europei.
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La Coldiretti invita ai cittadini, in attesa di una più severa regolamentazione, di ben guardare le etichette dei prodotti e comprendere da dove provengano.
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M.S.