Bambino morto suicida a Napoli, il mistero delle password cambiate: si cerca “uomo nero”. Parla anche la madre di un compagno di classe
Tra martedì 29 e mercoledì 30 settembre, verso mezzanotte Giovanni, un bambino di soli 11 anni si è tolto la vita gettandosi dal decimo piano della casa dove viveva con la famiglia. È accaduto a Napoli, nella Prima Municipalità. Come riporta la redazione de Il Messaggero, il piccolo si sarebbe lanciato nel vuoto precipitando su un ballatoio interno dopo un volo di diversi metri. A lanciare l’allarme sono stati i genitori che non trovandolo nel suo letto, lo hanno cercato per poi fare la terribile scoperta.
LEGGI ANCHE -> Muore a 24 anni stroncato dal male in pochi mesi
Dai primi accertamenti pare che prima di togliersi la vita l’11enne abbia lasciato un bigliettino nel quale si scusava con la madre alludendo ad un “uomo nero”. Gli inquirenti sono certi che il piccolo possa essere stato vittima di un “blue whale”, un gioco online che prevede atti di autolesionismo che a volte possono sfociare anche nel suicidio
La famiglia ha chiesto che venga mantenuto il riserbo affidandosi a Maurizio Sica e Lucilla Longone, i loro due avvocati. Ad occuparsi delle indagini sono ora il procuratore aggiunto Raffaello Falcone e il pm Raffaele Tufano.
Nel biglietto lasciato dal bimbo prima di morire, come ha riportato sempre Il Mattino, c’è scritto: “Vi amo, ho un uomo incappucciato davanti, non ho tempo”. Un biglietto che avvalora ulteriormente l’ipotesi che il piccolo possa essere stato vittima di un gioco in rete. In particolare si tratterebbe di Jonathan Galindo, un gioco particolarmente folle che istigherebbe al suicidio. Tutto inizia con una richiesta di amicizia da parte di un uomo mascherato da un cartoon che somiglia a uno della Disney.
LEGGI ANCHE -> Tragedia sul lavoro: operaio muore sotto gli occhi del figlio
In queste ore la Polizia sta ascoltando gli amici e i familiari del bimbo. Parla anche la madre di uno dei compagni di classe dell’11enne e dice che anche il figlio “avrebbe compito lo stesso gesto se lo avessero coinvolto nel gioco”.
Nel corso delle prime indagini, sarebbe emerso un insolito particolare per la Polizia: Giovanni avrebbe infatti cambiato le password dei dispositivi usati abitualmente. Il quesito che si pongono gli investigatori, oltre alla ragione della “mancanza di tempo”, è quello relativo proprio alle password. Non è chiaro infatti a chi e perché il piccolo volesse nascondere le sue attività online.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici anche sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.
La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…
La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…
Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…
Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…
Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…
Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…