Pino Cuttaia, lo chef del ristorante La Madia a Licata, in provincia di Agrigento, attende l’ok per la riapertura dell’attività
Slitta ancora la riapertura del ristorante La Madia, a Licata, che l’11 settembre scorso era stato costretto a chiudere per la presenza di un caso positivo al coronavirus. Lo stesso Cuttaia, infatti, era risultato a sua volta positivo al tampone e sottoposto ad isolamento; ma quella che avrebbe dovuto essere semplicemente una quarantena in attesa del secondo tampone negativo si sta, in realtà, protraendo.
Cuttaia, infatti, ha già eseguito il secondo tampone ma non ha ancora ricevuto i risultati; la Asl di Agrigento, l’autorità competente in questa fase, non si è ancora pronunciata; ma le lungaggini burocratiche rischiano di causare non pochi danni.
Oltre a non poter riaprire il ristorante, infatti, Cuttaia è relegato in casa ed impossibilitato ad uscire: una situazione che ormai va avanti da più settimane e che sta diventando particolarmente difficile da gestire, anche nei confronti dei suoi collaboratori.
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Coronavirus: lungaggini burocratiche per La Madia di Cuttaia
Resta chiuso il ristorante La Madia dello chef Cuttaia: dopo il riscontro positivo di un tampone effettuato l’11 settembre scorso, l’esito dell’ultimo tampone negativo, necessario per poter riaprire, si sta facendo attendere ancora.
Le cause del ritardo sono probabilmente da attribuire ad alcune particolari circostanze, quali le elezioni comunali o il Giro d’Italia di ieri; tuttavia, al di là di queste motivazioni, lo stesso Cuttaia lamenta la sua condizione di “ostaggio” resa ancora più penosa dalla possibilità di uno slittamento ulteriore.
Anche la comunicazione dell’esito del secondo tampone, infatti, potrebbe rivelarsi non sufficiente alla riapertura del ristorante: è l’Asl che dovrà darne notizia al comune e, quest’ultimo, alla Polizia municipale; un passaggio di informazioni che potrebbe richiedere ancora tempo.
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