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Omicidio Lecce | De Marco e il passo falso del killer sul cellulare

Efferato omicidio Lecce, come hanno fatto gli investigatori ad incastrare il giovane Antonio De Marco, che ha ucciso Daniele De Santis ed Eleonora Manta.

Inchiesta omicidio Lecce l’assassino Antonio De Marco Foto dal web

Il caso omicidio Lecce avvenuto il 24 settembre scorso ha sconvolto l’Italia intera. La vita, sino a quel punto felicissima, del 33enne arbitro Daniele De Santis e della sua fidanzata, la 30enne Eleonora Manta, è finita sull’uscio del loro appartamento nella città salentina. Con ben 60 coltellate fatali. Ad ucciderli il 21enne Antonio De Marco, per un breve periodo di tempo loro coinquilino fino allo scorso 28 agosto.

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Il ragazzo studiava scienze infermieristiche all’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce e proprio lì i carabinieri lo hanno raggiunto. Al loro cospetto il ragazzo ha mostrato una sonora risata, in base a quanto si è appreso nei giorni scorsi. E poi ha chiesto loro in che modo lo hanno scoperto. Perché De Marco aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, sia per quanto riguarda il modus operandi che per il tempo da impiegare per ciascuna azione. Si apprende che sarebbe risultata decisiva una traccia lasciata in maniera inconsapevole dallo stesso De Marco.

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Omicidio Lecce, per gli inquirenti manca ancora una reale motivazione

Su Whatsapp lo studente universitario appariva nella rubrica di Daniele De Santis con il nome ‘Ragazzo infermiere’. Ma la foto appariva oscurata. Era stato proprio De Marco a pensare bene di far sparire qualsiasi riferimento al suo volto. Inoltre aveva pure bloccato De Santis nella sua lista dei contatti. Ma agli investigatori non poteva passare inosservato il fatto che proprio lui fosse l’affittuario di una camera da Daniele ed Eleonora. Mancavano segni di effrazione sull’uscio della casa delle due vittime. Segno che dovevano conoscere bene chi li avrebbe poi massacrati. Oppure l’assassino doveva avere le chiavi di casa e del portone d’ingresso.

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Ma le indagini sull’omicidio di Lecce vanno avanti. Nonostante le dichiarazioni del 21enne killer di avere agito per invidia e per demolire la felicità di quella coppia, manca in realtà ancora un vero movente.

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