Non tutti sanno che le melanzane sono tra i frutti più tossici sulle nostre tavole. Vediamo insieme come evitare che possano essere nocive per la nostra salute
Comunemente sono posizionate nel reparto ortaggi ma le melanzane sono un frutto, più precisamente la melanzana (Solanum melongena L.) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Solanaceae come le patate, il peperoncino, il pomodoro, i peperoni.
Però le melanzane contengono in dosi più o meno concentrate delle sostanze tossiche dannose per il nostro organismo che vanno evitate perché se assunte in modo massiccio possono causare dolori addominali, diarrea emorragica, letargia, salivazione anomala e gravi problemi gastrici.
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La solanina contenuta nelle melanzane è un glicoalcaloide tossico presente in particolare nelle patate, nei pomodori e nelle melanzane. L’ingestione di elevate quantità di solanina provoca come detto alterazioni nervose, sonnolenza ed irritazione della mucosa gastrica, se assunta in dosi elevate può portare anche alla morte nei soggetti più deboli.
La solanina nella melanzana è contenuta principalmente nella buccia pertanto è consigliabile toglierla prima di consumarla, inoltre prima di ogni preparazione bisognerebbe tagliare le melanzane a fette, adagiarle su un piatto, mettere un pizzico di sale su ogni fettina in modo che spurghino le sostanze tossiche al loro interno e l’acqua in eccesso.
Importante però sapere che nelle melanzane il contenuto in solanina è inversamente proporzionale al grado di maturazione. Quando il frutto è maturo e di dimensioni elevate, la concentrazione di solanina diminuisce sempre più. La cottura in ogni caso riduce in modo drastico la presenza di solanina all’interno dell’alimento.
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La melanzana in ogni caso fanno benissimo per l’organismo se assunte nelle giuste dosi, infatti non contiene glutine e ha moltissima acqua indispensabile per la nostra depurazione. Ha anche alte dosi di acido clorogenico, importante antiossidante che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo cattivo LDL e contrastare l’attività dei radicali liberi migliorando anche l’afflusso di sangue al cervello.
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