Coronavirus, l’infettivologo Bruno avverte: “Sono preoccupato del trend”

Nella trasmissione Mattino 5 lo studio che ha curato il Paziente 1 parla di coronavirus e della situazione attuale in Italia: “Non guardare ai numeri assoluti”

Coronavirus
Raffaele Bruno (foto dal web)

Il coronavirus e l’emergenza sanitaria tiene ancora banco. I numeri sono in aumento in tutto il mondo e si parla ormai di seconda ondata. In Italia la situazione è relativamente sotto controllo ma non c’è da stare tranquillo. Lo ha detto anche poco fa, in collegamento a Mattino 5, l’infettivologo del San Matteo di Pavia, Raffaele Bruno. E’ lui che ha lavorato con il suo staff per salvare il Paziente 1 e c’è riuscito.

Lo studioso ha spiegato che non c’è da portare avanti ottimismo o pessimismo ma “deve prevalere il buon senso” in questa fase delicata per “non dilapidare tutto di quanto buono fatto durante il lockdown”. E sui dati parla chiaro: i numeri assoluti non sono preoccupanti ma è “il trend in salita il vero problema”.

Ecco perché si deve lavorare bene adesso per non arrivare tra qualche mese al peggio evitando di far salire di nuovo i numeri in terapia intensiva. Per Bruno adesso un segnale va dato per far capire alla gente che il pericolo non è scongiurato.

Il conduttore Francesco Vecchi puntualizza: “C’è un campanello d’allarme che sta suonando” e non dobbiamo fare orecchie di mercante. E così invita tutti a scaricare l’app Immuni.

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Coronavirus, Toti chiede l’autonomia delle Regioni

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Matteo Salvini Giovanni Toti (immagine dal web)

In ospite in studio anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti che si dice assolutamente contro quello che potrebbe essere il nuovo Dpcm del governo che secondo le indiscrezioni reintrodurrà l’uso delle mascherine all’aperto su tutto il territorio nazionale.

Il governatore specifica che “La pandemia sta ricrescendo, non possiamo permetterci letti affollati” ma chiede che le Regioni abbiano l’autonomia di decisione cosa fare sui propri territori in merito a restrizioni o meno. L’appello del presidente della Liguria è chiaro: “Non trasformare la pandemia clinica in pandemia emotiva” facendo quello che è necessario “ma senza esagerare”.

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Mascherine (GettyImages)
Mascherine (GettyImages)

Ovvero? Dare delle indicazioni specifiche rispetto ai luoghi, alle situazioni che si creano e ai dati che si registrano via via e non generalizzare.

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