Il Regno Unito perde i dati di 16mila contagi a causa di alcuni problemi con Excel mentre la pandemia sta dilagando.
Un nuovo colpo di scena ha colpito il governo di Boris Johnson e il Regno Unito: a causa di alcuni problemi con il programma di calcolo excel, sono stati persi i dati di circa 16mila persone che erano risultate positive al Covid-19.
In base ai media britannici, il Ministero della Salute ha perso i dati relativi a circa 16mila persone risultate positive tra il 25 settembre e il 2 ottobre.
Il risultato è un inquinamento dei dati i quali rifletterebbero, di conseguenza, una diffusione del virus minore del reale.
In pratica, il programma “test & trace”, creato e applicato dalle autorità britanniche, non è stato rispettato (quanto meno per 16mila casi).
A ciò si deve il fatto che i numeri che le autorità hanno riportato durante lo scorso weekend siano sembrati molto più alti del giorno prima. In pratica si è passati dai 13mila di sabato 3 ottobre agli oltre 22mila di domenica 4 ottobre.
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La situazione nel Regno Unito, al di là dei problemi con Excel
Ciò che ha colpito di più l’attenzione dell’opinione pubblica non è nemmeno tanto l’incidente in sé quanto il fatto che i dati di contagiati siano gestiti con un semplice programma Excel.
Infatti, i laburisti hanno accusato il Governo di «incompetenza seriale».
E i rumors sul motivo del problema che avrebbe prodotto la perdita dei dati confermerebbero la tesi: l’errore sarebbe dovuto al fatto che alcuni dei file Excel, contenenti i nomi delle persone risultate positive, erano troppo grandi per essere trasferiti a un sistema informatico centrale.
Proprio nell’ambito di un tentativo di trasferimento, il sistema avrebbe eliminato una parte dei nomi.
L’errore appare però ancor più grave visto che la pandemia nel Regno Unito è ancora in piena diffusione.
Inoltre, molto probabilmente sarà vaccinata solo metà della popolazione cioè 30 milioni di persone, in base a quanto ha dichiarato il capo della task force del governo sui vaccini, Kate Bingham, come riportato dal Financial Times.
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Molto probabilmente bambini e giovani non saranno vaccinati.
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