Il professor Pierluigi Lopalco, responsabile dell’emergenza sanitaria nella regione Puglia, ha rilasciato una dichiarazione in merito all’iniziale utilizzo delle mascherine ed alle indicazioni che venivano fornite.
All’inizio dell’emergenza sanitaria, l’Italia è stata colta, come del resto molti altri Paesi, totalmente impreparata. A partire dagli esigui posti nelle terapie intensive, sino alla distribuzione delle mascherine. È ancora nella mente di tutti la disperata ricerca dai vani risultati, il rincaro operato nei costi e le notizie riguardanti le forniture provenienti da Paesi come la Cina delle mascherine.
Altrettanto vividamente riecheggiano nella mente dei cittadini le parole di alcuni esperti e politici che in principio affermavano che i dispositivi per coprire le vie respiratorie non fossero necessari. Posizione oggi totalmente stravolta: autorità e comunità scientifica continuano a predicarne l’obbligo.
Sul punto si è espresso il professor Pierluigi Lopalco, responsabile dell’emergenza per la regione Puglia. L’esperto ha spiegato il motivo di questo drastico cambio d’opinione. Una motivazione che di certo solleverà dubbi e polemiche.
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Covid-19, Pierluigi Lopalco: “In principio no alle mascherine? Perché non c’erano“
“Qual è il motivo per cui all’inizio dell’emergenza la comunità scientifica aveva detto ai cittadini di non indossare le mascherina? Semplicissimo, ve lo spiego io. Perché non c’erano“. Queste le parole del professor Pierluigi Lopalco, ospite della trasmissione Piazzapulita in onda su La7. Dichiarazioni molto pesanti, considerato l’attuale frangente in cui gli esperti addirittura ne predicano l’obbligo di utilizzo anche all’aperto. Il responsabile della gestione dell’emergenza sanitaria per la regione Puglia ha affermato: “Nella fase di prima emergenza la priorità era consegnare le mascherine agli operatori sanitari”, ma ha tenuto a precisare: “Io però non l’ho mai detto“.
Affermazioni di grande rilevanza se si guardano le attuali prescrizioni che vedono il dispositivo di prevenzione come fondamentale per contrastare una nuova ed ulteriore asce del virus.
Un’inversione di rotta fu operata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Spesso aveva tralasciato l’importanza delle mascherine. Tuttavia alla luce di una maggior conoscenza del virus sarebbe tornata a predicarne l’importanza allargandone la necessità di utilizzo, unica chiave per contenere i contagi. È stata la stessa OMS in seconda battuta ad incentivare i Governi ad attivare una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini con lo scopo di spronarli all’utilizzo ed istruirli sulle norme di comportamento da mantenere nei pubblici e condivisi ambienti.
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Mai però abbandonata la linea per cui la sola mascherine risulterebbe bastevole a scongiurare il contagio, l’Oms ha sempre continuato a sostenere una costante e corretta igiene delle mani nonché il distanziamento sociale.
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