Il dottor Rigoli si fa portavoce della proposta di alcuni microbiologi: fissare una “soglia di non contagiosità” per i positivi al Covid.
“Le persone positive ma con carica virale molto bassa dovrebbero essere considerate negative“. Questa la proposta del dottor Roberto Rigoli, direttore del centro di Microbiologia di Treviso. Il medico si è fatto portavoce della posizione di alcuni microbiologi, che hanno voluto portare le proprie considerazioni all’attenzione del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. “Ci auspichiamo che questi enti prendano posizione quanto prima, indicando una soglia sotto la quale inserire le persone tra i negativi” ha detto il microbiologo. Ma quali risvolti potrebbe avere questo nuovo approccio?
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Covid, la proposta dei microbiologi per snellire le quarantene
La scelta di una “soglia di non contagiosità” comporterebbe lo snellimento delle quarantene, in quanto molte delle situazioni di isolamento attuale avvengono nonostante totale assenza di sintomi. Se la proposta di Rigoli venisse accolta, molte delle quarantene potrebbero essere interrotte per assenza di contagiosità.
Il medico ha portato a sostegno della sua tesi alcuni dati, facilmente comprensibili anche per i non addetti ai lavori. Dopo aver effettuato il tampone – ha spiegato il medico- sono necessari alcuni “cicli di amplificazione” per individuare il virus. Su 1422 persone positive nel trevigiano, nel 53% dei casi sono stati necessari 26 cicli per ottenere un risultato positivo. Un numero piuttosto elevato, che indica una bassa carica virale. La carica virale (e dunque la contagiosità) è infatti inversamente proporzionale al numero dei cicl.
Quella di Rigoli è solo una delle tante proposte giunte nelle ultime ore al Ministero della salute e dell’Iss. Resta da attendere la risposta delle istituzioni.
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